Capita a tutti di voler o dover fare delle scelte razionali. Sappiamo cosa è giusto e come dovremmo fare e ci apprestiamo a farlo.
Spesso tanta lucida razionalità non illumina la nostra vita ma ci rende, invece, irrequieti e pieni di proteste.Succede perché quello che sappiamo razionalmente giusto ci appare, emotivamente, ingiusto.Non rispettoso delle nostre emozioni e non espressivo delle nostre ragioni più profonde. Queste emozioni di protesta continuano a rimanere sullo sfondo ma fanno rumore come se fossero in primo piano. Le mettiamo chiuse in un barattolo, come quello delle conserve: dentro hanno un mix di rabbia e tristezza. Fanno rumore come le onde del mare: un rumore fatto di tensione nel corpo e di chiusura nel cuore. Questa situazione accade proprio dentro alle relazioni più importanti. Le relazioni superficiali non meritano un’emozione stagionata come la protesta e il rancore, non hanno la profondità necessaria per farle emergere.
Facciamo una scelta che crediamo sia protettiva della relazione. Cediamo, malvolentieri, e andiamo così a nutrire una coda di risentimento che darà, prima o poi, i suoi frutti, magari con la persona sbagliata. A volte chiamiamo questo modo di procedere razionale; questa però non è razionalità. È un sacrificio che chiediamo a noi stessi: potremmo evitarlo? E se non possiamo evitarlo possiamo darci conforto?
La razionalità, senza affetto per noi, non è utile. Abbiamo bisogno di trovare una posizione che esprima un accordo tra le diverse parti di noi. Come possiamo pensare che una scelta che nasce da un disaccordo interiore porti la pace?
Ho capito cos’ è la vacuità: non è il vuoto. È quella discrepanza che si crea tra la situazione in cui ti trovi e quella in cui pensavi di essere. Scopri improvvisamente che tutta una serie di certezze, date per scontate, non sono affatto certe. Ti accorgi di quanto sei stata ingenua e di quanto la sensazione di sicurezza che provavi fosse solo una maschera apparente. Genitori di sé stessi: Mindfulness e Reparenting (la pietra filosofale) by Nicoletta Cinotti
Pratica di mindfulness: Cullare il cuore
© Nicoletta Cinotti 2023 Reparenting