
Tante volte, mentre lavoro e i miei pazienti mi parlano penso “Come sarebbe bello se queste cose degli uomini le sapessero anche le donne” e, viceversa. Così ho pensato di metterle insieme in questo articolo – Le donne raccontate agli uomini – e in quello della settimana prossima “Gli uomini raccontati alle donne”.
Ovviamente, come succede con i vestiti comprati già fatti, non andranno bene a tutti ma se qualcuno ci si riconosce questo sarebbe già un bel modo per sostenere la nostra reciproca capacità di stare in relazione.
Cominciamo dall’inizio: giocare
Si spendono fiumi di parole sulle differenze di genere ma guardiamo cosa fanno i genitori con i loro bambini. Diverse ricerche basate su procedure osservative (ossia guardando cosa fanno davvero i genitori con i loro figli) dimostrano che i genitori tendono a proporre giochi corporei ai lattanti maschi in maniera molto più rilevante di quello che viene fatto con le lattanti femmine. Ad un anno di vita le bambine sono state esposte ad una stimolazione verbale percentualmente superiore rispetto ai coetanei maschi. E, viceversa, i maschi hanno ricevuto moltissima stimolazione sul piano motorio e una stimolazione inferiore sul piano verbale.
Le madri di lattanti maschi più frequentemente se li spupazzano, giocando con massaggi, giravolte, saltelli, grattini sulla pancia e contatto fisico mentre alle bambine propongono dialoghi e protoconversazioni verbali. Perchè? Perchè il fatto che abbiano sessi diversi ci predispone diversamente e ci porta a rinforzare delle caratteristiche che, parzialmente, sono genetiche ma che diventano anche frutto del rinforzo educativo. Giusto o sbagliato che sia.
Le conseguenze? Nell’adolescenza moltissime ragazze abbandonano qualsiasi attività sportiva e si limitano a fare cose che abbiano una ricaduta sull’aspetto fisico ( e percentualmente è più facile trovare in palestra una 30-40enne che una adolescente). Abbandonano i giochi di squadra mentre i ragazzi continuano ad avere la sacca del calcetto più o meno per lungo tempo ( e se non è calcetto fatto regolarmente è una maggiore esposizione ai giochi di squadra). Questo influenzerà radicalmente il loro modo di gestire lo stress e di scaricarlo. E stress e relazioni affettive, anche se può sembrare strano, sono molto collegati.
Questa diversità di stimolazione che ricevono le donne contribuisce a farle diventare più competitive: non frequentano abbastanza le squadre e iniziano presto a pensare al gioco personale o, al massimo al gioco a due. Per gli uomini non è così. Giusto o sbagliato che sia la sensazione di poter far parte di una squadra e non di essere sempre un solista permane per un tempo più lungo.
L’intimità verbale e quella fisica
L’interesse sessuale in adolescenza esordisce sempre più precocemente ma le fonti di attivazione sono diverse. Per un ragazzo l’aspetto dell’intimità fisica prevale. Per una ragazza prevale l’aspetto dell’intimità verbale come fattore che predispone all’intimità fisica (ricordate i diversi modi di giocare da lattanti? Ecco proprio cosi!). Entrambi sono sempre più interessati all’aspetto fisico di quanto sono disponibili ad ammettere. Non è vero che per le donne conta soprattutto l’intelligenza. Conta anche l’intelligenza ma non solo.
Questo spesso produce delle conseguenze quando la relazione è a lungo termine, per cui il crescere dell’intimità verbale rassicura la partner femminile e annoia il partner maschile Ma il punto non è solo questo: è che sviluppiamo una diversa relazione tra ciò che troviamo stimolante e ciò che troviamo inibitorio. Per una ragazza è possibile che, se tutto non è perfetto, non ci sia desiderio. Per un ragazzo questo non ha alcun senso. Per un uomo pensare che se non si è fatta la depilazione non si possa avere intimità fisica è come dire che si può mangiare solo quando si è fatto tutto quello che si doveva fare: concetti astrusi, oltre che astratti. Per una donna adulta lasciare i piatti da lavare può essere un problema. Un uomo si domanda “ci sono piatti da lavare?”
Perchè funzioniamo così? Perchè abbiamo un diverso standard di controllo e di prestazione. Se desideri avere una buona relazione non ti aggrappare al tuo standard di controllo e di prestazione ma domandati qual è lo standard del tuo partner (e soprattutto evita accuratamente di cambiare il suo) : avrai molte informazioni utili, ti salverai da molti conflitti, altrettanto inutili. Se cerchiamo un accordo ci interessa sapere cosa pensa e come funziona il nostro interlocutore molto più che pretendere che lei capisca intuitivamente come funzioniamo noi. Alla fine conoscere l’altro funziona più che imporre se stessi.
A volte pensiamo che avere una relazione sessuale con qualcuno ci faccia sentire meno soli; la verità, invece, è che le relazioni sessuali non alleviano la solitudine. Thich Nhat Hanh
Freni e acceleratori sono separati
Tendiamo a pensare che quello che ci frena e quello che ci accelera siano parte della stessa funzione. Non è così. Siamo come una macchina: se vuoi accelerare devi premere un pedale diverso da quello che usi per frenare. E siccome sono due sistemi che vanno in competizione l’uno con l’altro, imparare cosa funziona da freno e cosa funziona da acceleratore è utile in tutti gli aspetti della relazione. Imparare cosa frena una persona e cosa l’accelera vuol dire evitare di innescare modalità disfunzionali e, soprattutto, non finire, senza volere, in una deriva sbagliata.
Cosa sono i freni? I freni sono quegli aspetti che ci inibiscono. Fai un commento su un aspetto fisico ed è molto facile attivare un freno perchè il nostro corpo è coperto da convinzioni che suscitano vergogna. Anche se il commento è stato positivo. Non dire ad una donna “che occhi belli che hai”. La reazione sarà chiederti “Invece la mia bocca non ti piace?” Funziona molto di più dire “Sono innamorato di te e di quello che fai”. Funziona molto di più descrivere cosa suscita in noi che descrivere, anche se elogiandole, le caratteristiche di una persona. E questo vale soprattutto per le donne ma anche per gli uomini. Kohut, lo psicoanalista che si è occupato in particolare di disturbi narcisistici citava sempre il proverbio “Una lode in faccia è una minaccia”. Perchè?
Perchè la nostra mente funziona in maniera binaria e quindi se qualcuno ci loda, per contrapposizione, pensiamo subito a qualche difetto. E se siamo anche un filino ansiosi il gioco inibitorio si è già acceso.
Il tuo sistema nervoso centrale è costituito da una serie di acceleratori cui corrispondono altrettanti freni; pensa all’accoppiamento tra sistema nervoso simpatico (acceleratore) e parasimpatico (freno). Il modello del duplice controllo di risposta sessuale consiste in due parti: un sistema di eccitazione sessuale che è l’acceleratore di risposta sessuale e un sistema di inibizione.(…) In effetti è un errore comune tra le persone che hanno difficoltà con l’orgasmo o con il desiderio dare per scontato che il problema sia un difetto nell’acceleratore; è più probabile che si tratti di un eccesso di freni. Emily Nagoski
Cenerentola è finita ma le favole no
Le donne hanno grinta da vendere, sono resilienti, determinate come un panzer tedesco, non mollano la presa più di una truppa di marines. Purtroppo a volte usnao tutto questo per obiettivi non all’altezza delle loro possibilità (ma questo è un altro discorso. È il difficile tema dell’adeguatezza). Quindi la storia di cenerentola è finita da un bel po’ di tempo. Forse ce ne siamo accorte anche noi. Non rinunciamo però alle favole. Se vuoi conquistare una donna in carriera, mostrarle in tuo curriculum non è una buona idea. Entrerà in competizione e sarà difficile batterla. Se proprio vuoi usare la carta del potere sii certo di avere molti punti di distacco in partenza.
Nessuna donna però ha rinunciato davvero a credere di aver bisogno di un partner. Un partner che è disponibile a curare e accudire anche se, francamente, potrebbe cavarsela da solo. Fai qualcosa che la sorprenda e la costringa a fermare l’attenzione su di te. Mostrati tenero qualche volta, senza esagerare. L’effetto panda non funziona. Chiedile aiuto sulle faccende emotive: in genere se la cavano bene. Dopo di che cercate prima possibile un piano paritario e reciproco. Non permettere a nessuna donna di diventare la depositaria della salute emotiva tua o della famiglia: sarebbe una pessima idea. Diventano ben presto troppo dominanti. Ti ritroveresti nel giro di poco tempo ad essere un partner completamente svalutato.
E, soprattutto, non diventare troppo accomodante: se non ti piace il pranzo domenicale a casa dei suoi, dillo. Rompi le scatole. Chiedi quello che vuoi. Fare il bravo non ti aiuterà ad avere un rapporto solido. Non è tua mamma. Non trattarla mai da mamma. Siete due adulti che hanno bisogno di un piano di reciprocità e di differenza. Mantenere una certa quota di distanza è salutare. Anche a costo di litigare un po’ ogni tanto. Meglio un litigio aperto dell’ostilità sotterranea.
Soprattutto non dare mai per scontato che il vostro sia un rapporto sicuro. L’incertezza aiuta a rimanere vitali.
Quando l’impulso a condividere diventa obbligatorio, quando i confini personali non sono più rispettati, quando viene riconosciuto solo lo spazio condiviso e negato quello privato, la fusione prende il posto dell’intimità e il possesso fagocita l’amore. Esther Perel
Non cercare di far ragionare una donna stressata
Se la tua partner è stressata cercare di farla ragionare è utile quanto svuotare il mane con il secchiello. Aiutala rispetto ad una delle cose che la stressano, anziché scappare alla chetichella di casa per andare a trovare rifugio fuori. Al tuo rientro le cose saranno ancora più complicate. Inoltre molto spesso il fatto che ci siano delle cose da finire è un freno inibitorio per una donna ed è irrilevante per un uomo. Aiutarla a finire qualcosa permetterà ad entrambi di incontrarsi. Inoltre – e questo vale sia per gli uomini che per le donne – se non completiamo un ciclo di stress rimaniamo in una situazione difensiva e quindi siamo meno responsivi agli aspetti affettivi. Ammorbidire il cuore è possibile se completiamo il ciclo dello stress. Come fare a completare il ciclo di stress? Scaricando l’adrenalina attraverso l’attività fisica – andate a ballare o a correre – e dopo finite insieme le cose in sospeso – oppure coinvolgila in qualcosa che l’aiuti ad imparare a ridurre lo stress: mindfulness, yoga, piangere o qualsiasi altra cosa che abbiate imparato possa servire a scaricare un ciclo di stress. Non ti allontanare quando è stressata. Aiutala a rilassarsi: questo rafforzerà il legame e ti farà imparare un sacco di cose interessanti su di te oltre che su di lei. E la sua gratitudine non ti farà rimpiangere il fatto di aver passato un brutto quarto d’ora. Le donne si stressano perchè fanno tante cose per gli altri. Dille che apprezzi il suo impegno. E quello che fa per te: è quasi una formula magica.
Andiamo al ristorante o a ballare?
Tradizionalmente il ristorante è un luogo di rilassamento. Non sempre funziona per una coppia. È meglio andare in canoa insieme o al ristorante? Meglio la canoa (se entrambi siamo appassionati alla canoa) e solo dopo il ristorante. Al ristorante, uno di fronte all’altro, bisogna proprio essere in un buon momento. Inoltre una donna è sempre a dieta: siete certi che invitarla al ristorante sia il preludio di una buona serata?
In una relazione è utile avere delle passioni condivise: cose in cui si possa fare un buon rodaggio dell’affiatamento. Non dirò mai abbastanza che l’ideale sarebbe proprio essere entrambi appassionati di ballo, di canoa, di bicicletta. Di camminate in montagna. I ristoranti possono andar bene in tante occasioni: non sono sicura che siano un buon modo per costruire una relazione
La dieta è il più potente sedativo politico della storia delle donne. Una popolazione con una simile tranquilla ossessione è una popolazione facilmente manipolabile. Naomi Wolf
Le donne e le amiche
Le donne non sono mai sole: hanno sempre un’amica o una nemica. A volte hanno sia un’amica che una nemica. Si pensano sempre in paragone alle altre donne. Perchè? Perchè non c’è donna che abbia risolto il tema del paragone con sua madre e sua sorella. È un terreno delicato. Delicatissimo. In cui muoversi è come andare negli Everglades: sabbie mobili e alligatori.
Il punto è che le donne sono delle opinion leader e quindi seguono qualcuno e sono seguite da qualcun altro. Nascono per sollevare gli animi e a volte sono grandissime rivoluzionarie, anche se sembrano tranquille casalinghe. In fondo ogni donna ha una missione: migliorare qualcosa. Migliorare il mondo. A volte esagerano ma credo che questo faccia parte del nostro DNA. C’è un arricchimento reciproco che viene dalle amiche che ci permette di fiorire e prosperare. Se una donna non ha amiche cercherà di migliorare te, e solo te. Pensaci bene e metti dei confini. Oppure aiutala a trovare delle amiche.
Cosa regalo?
Per favore, aguzzate le orecchie davanti alle vetrine: è lì che le donne lasciano cadere un sacco di informazioni utili. Quando voi siete in paziente attesa di andare oltre e con la mente occupata dai vostri pensieri. Non chiedetele “cosa ti regalo?”. lei ve lo ha già detto mille volte. Chiedendoglielo le dite, implicitamente “Quando parli stacco l’attenzione”. Magari le farete il regalo giusto, magari anche costoso, ma, se non l’avete capito da soli, sarà sempre scontenta.
© Nicoletta Cinotti 2018 Foto di © francesco ferla
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