• Passa al contenuto principale
  • Passa al piè di pagina
Nicoletta Cinotti
  • Nicoletta
  • I miei libri
  • Blog
  • Contatti
  • Iscriviti alla Newsletter
  • Mindfulness
    • Cos’è la Mindfulness
    • Protocollo MBSR
    • Protocollo MBCT
    • Il Protocollo di Mindfulness Interpersonale
    • Il Protocollo di Mindful Self-Compassion
    • Mindful Parenting
    • Mindfulness in azienda
  • Bioenergetica
    • Cos’è la Bioenergetica
    • L’importanza del gruppo
  • Corsi
  • Percorsi suggeriti
  • Centro Studi
  • Nicoletta
  • I miei libri
  • Blog
  • Contatti
  • Iscriviti alla Newsletter
AccediCarrello

meditazione e contatto

Guarire, respiro dopo respiro

09/11/2023 by nicoletta cinotti Lascia un commento

Quando ci apriamo alla consapevolezza non è insolito che emergano sensazioni lungamente tenute sopite. Possono essere vecchi ricordi, possono essere emozioni della giornata che abbiamo tenuto da parte nello sforzo di controllare come stavano andando le cose.

In quel momento inizia un nuovo aspetto della nostra pratica: possiamo esplorare quel luogo – spesso ferito – oppure volgere lo sguardo altrove. A quello che abbiamo da fare, ai nostri programmi, alla ricerca della calma che sta dentro a molte delle intenzioni di pratica.

In realtà la pratica è la ricerca della consapevolezza: abbiamo bisogno della calma per andare in profondità ma la mindfulness non è, in se e per sé, un calmante. Può avere un effetto calmante ma è funzionale all’offrirci la possibilità di esplorare l’esperienza in corso. Così, quando nella nostra pratica emerge qualcosa che ci agita o ci turba, facciamo riferimento al respiro non per mandare via l’agitazione ma per avere il gentile coraggio di esplorare quello che sta emergendo. Sapendo che, questo venire a galla, è proprio l’aspetto curativo della pratica stessa. Può essere scomodo però guarisce. Guarisce perché non permette che avvenga la trascuratezza e l’evitamento nei confronti delle nostre ferite, dei nostri unfinished business. Guarisce perché offre un’attenzione affettuosa. Guarisce perché riconosce che c’è bisogno di cura, di soffermarsi, di guardare. Non guarisce perché ci calmiamo o perché ci forziamo a stare tranquilli. Ci calmiamo perché – respiro dopo respiro – veniamo guariti.

Rilassandovi nel momento, forse potete sviluppare una maggiore presenza al corpo. Le sue tensioni emergono nel momento presente in forma di sottili disagi (…) Invitate il corpo a lasciarsi andare senza combattere o resistere ma, piuttosto a cedere, ammorbidendosi. Gregory Kramer

Pratica del giorno: La classe del mattino

© Nicoletta Cinotti 2023 Il protocollo di Mindfulness interpersonale: un evento che avviene una sola volta all’anno. Non perderlo!

Archiviato in:mindfulness continuum, Protocollo MBCT, Protocollo MBSR Contrassegnato con: Bioenergetica e Mindfulness Centro Studi, consapevolezza, corpo, curarsi con la mindfulness, emozioni, gregory kramer, meditazione di consapevolezza, meditazione e contatto, mindful, mindfulness e bioenergetica, mindfulness in pratica, mindfulness interpersonale, Nicoletta Cinotti, pratiche di mindfulness, presente, protocolli basati sulla mindfulness, protocolli mindfulness, protocollo di mindfulness interpersonale, protocollo MBCT, protocollo mbsr, protocollo mindfulness torino, respiro, tensioni

Voce del verbo ascoltare

23/05/2023 by nicoletta cinotti Lascia un commento

A volte mi capita di cercare soluzioni complesse e di avere, invece, risposte semplici proprio davanti ai miei occhi. Spesso sono le riflessioni apparentemente più banali quelle che, invece, mi sembrano più luminose.

Così in questi giorni, mentre dentro di me declinavo le tante sfumature del verbo permettere, mi è apparso chiaro che una delle sue più semplici declinazioni è ascoltare. Mentre ascoltiamo – se ascoltiamo davvero – permettiamo all’altro di svelare dov’è. Di mostrarci uno spiraglio del suo mondo interno. E il nostro ascolto più è profondo e silenzioso, più è accogliente e presente, più rassicura che permettiamo che le cose siano esattamente come sono, senza interferenze. Nell’ascoltare decliniamo la possibilità di permettere che l’altro mostri se stesso, al di là dei soliti discorsi.

Se arricchiamo il nostro ascolto con interventi, richieste di chiarimenti, spostamenti di attenzione, facciamo qualcosa in più che permettere: a volte approfondiamo l’ascolto. Altre volte portiamo l’attenzione su qualcosa di diverso. Dirigiamo la conversazione dove vogliamo noi. O forse evitiamo che la verità venga a galla. Perché alla fine, molto spesso, quello che temiamo di più, è proprio la verità.

Ascoltare compie anche un altro atto del permettere: ci rende sincronici. Tu parli, io ascolto e, nello stesso momento, realizziamo, nello stesso istante, il nostro reciproco bisogno di comunicazione.

Quindi come mai è tanto difficile ascoltare? Temiamo che non venga mai il nostro turno per essere ascoltati?

Quando ascoltate qualcuno, abbandonate tutte le idee preconcette e tutte le opinioni soggettive che avete; ascoltatelo, solo osservate com’è fatto. I concetti di giusto e sbagliato, di buono e cattivo, sono irrilevanti per noi. Guardiamo semplicemente le cose così come sono per lui, e le accettiamo. È così che si comunica. Shunryu Suzuki-roshi

Pratica di mindfulness: Il panorama della mente

© Nicoletta Cinotti 2023 Il programma di Mindful self-compassion

Archiviato in:mindfulness continuum Contrassegnato con: accettazione, Bioenergetica e Mindfulness Centro Studi, comunicazione, meditazione di consapevolezza, meditazione e contatto, meditazione mindfulness, meditazione per bambini, meditazioni mindfulness, medito e sono felice, mindfulness for kids, mindfulness genova, mindfulness in famiglia, mindfulness in pratica, Nicoletta Cinotti, pratica di mindfulness, presente, protocolli mindfulness, protocollo mbsr, protocollo mbsr genova, ritiri di mindfulness e bioenergetica, ritiro di bioenergetica e mindfulness, ritiro di meditazione, ritiro di mindfulness, silenzio

L’attenzione divisa tra sì e ma

08/05/2023 by nicoletta cinotti Lascia un commento

Coinvolgersi, scegliere qualcosa richiede impegno, richiede la generosità dell’impegno e un’attenzione che non sia frammentata.

Eppure molte delle nostre scelte sono declinate dal “Si, ma…”. Scegliamo, e prima ancora di essere entrati pienamente in ciò che abbiamo scelto, nella sua grandezza e nei suoi limiti, abbiamo già messo una condizione espressa da quel ma. Un piccolo avverbio che segna un grande stop. Una cautela del cuore. Una sospensione dall’essere pienamente dentro qualcosa. Il cercare di mettere condizioni: spesso impossibili da realizzare.

Quel “si, ma” esprime il nostro dubbio, la nostra incertezza e, indirettamente, la nostra paura di soffrire. Cambierei ma vorrei la garanzia soddisfatti o rimborsati. Inizierei una relazione ma vorrei che la mia vita non cambiasse. Andrei in montagna ma anche al mare.

In questo indugio, espresso da due piccole sillabe, lasciamo che il tempo passi, sospendendo la nostra vita, la nostra disponibilità ad impegnarci, a dare una attenzione piena, in attesa di un ipotetico momento futuro in cui si realizzino le condizioni implicite nel nostro ma. E quando poi abbiamo sciolto l’indugio, ci rendiamo conto che è troppo tardi. Troppo tardi per un figlio, troppo tardi per un progetto importante. Troppo tardi per essere pienamente dentro ciò che abbiamo davanti.

È solo un’attenzione piena, indivisa, che ci permette di comprendere davvero se dire si o no; è solo un coinvolgimento senza resistenze che ci permette di uscire o entrare con dignità dal luogo in cui ci troviamo. Senza indugiare nel “si, ma”, senza lottare. Correndo il rischio di sbagliare. Un rischio che, tanto, si realizza lo stesso. Anche senza tutte le nostre cautele del cuore.

Il giorno più importante è sempre il giorno di oggi. La persona più importante è sempre quella che sta di fronte a te e l’azione più importante è sempre l’amore. Mastro Eckhart

Pratica del giorno:  Senza separazione dal respiro

© Nicoletta Cinotti 2023 Il protocollo MBCT online

Archiviato in:mindfulness continuum Contrassegnato con: amore, Bioenergetica e Mindfulness Centro Studi, blog nicoletta cinotti, consapevolezza, destinazione mindfulness, felicità, meditazione di consapevolezza, meditazione e contatto, meditazione mindfulness, meditazioni, mindful, Nicoletta Cinotti, poesia del giorno, protocollo di mindfulness interpersonale, protocollo MBCT, protocollo mbsr, protocollo mbsr chiavari, protocollo mbsr genova, protocollo MBSR torino Niccolò gorgoni, protocollo mindfulness torino, tornare a casa

L’intreccio vitale tra gioia e dolore

01/02/2023 by nicoletta cinotti Lascia un commento

Se guardiamo alla nostra vita vediamo che la sofferenza e lo stress sono intrecciati con il piacere.
Spesso evitiamo di guardare il dolore nella convinzione che questo potrebbe farlo emergere troppo intensamente.

Questa paura è infondata: se limitiamo la nostra capacità di comprendere il dolore limitiamo anche la nostra capacità di sperimentare la gioia perché le emozioni non sono divise in compartimenti stagni.

Così, se davvero desideriamo essere felici dobbiamo volgere lo sguardo alla parte ferita di noi, come dice Rumi, perché è da lì che entra la luce.

Volgere lo sguardo non significa trovare mirabolanti soluzioni o fantastiche vie di fuga. Non è lo sguardo fugace che dedichiamo a quello che ci fa paura. È lo sguardo amorevole che diamo alle parti di noi che chiedono soccorso. Le guardiamo dritte in faccia e diciamo loro “Buongiorno, sono qui per ascoltare la tua voce, sentire il tuo odore e camminare accanto fino a che sarà necessario“. Potremo scoprire così che la nostra disponibilità rende più lieve e fugace anche il dolore più acuto. In fondo quello che desideriamo è essere ascoltati. Una volta che ci sentiamo accolti e sappiamo che questo è possibile, la strada è sgombra per la gioia alla quale aspiriamo.

Essere una persona non è qualcosa che si può fare; non è un atto definito: è un qualcosa che ci obbliga a interrompere il nostro lavoro frenetico, a prendere il tempo di respirare e sentire. Questo può farci sentire dolore, ma se abbiamo il coraggio di accettarlo, proveremo anche piacere. Se sappiamo far fronte al nostro vuoto interiore, riusciremo a realizzarci. Se siamo in grado di andare in fondo alla nostra disperazione, scopriremo la gioia. Alexander Lowen

Pratica del giorno: La classe del mattino

©  Nicoletta Cinotti 2023 Formazione in reparenting

Archiviato in:bioenergetica, mindfulness continuum Contrassegnato con: alexander lowen, analisi bioeneregtica, arrendersi al corpo, bioenergetica, Bioenergetica e Mindfulness Centro Studi, blog nicoletta cinotti, ciclo di gruppi terapeutici, classi d'esercizi bioenergetici, esercizi di bioenergetica, esercizi di mindfulness, interpersonal mindfulness, meditazione e contatto, meditazioni, meditazioni mindfulness, mindfulness in pratica, mindfulness interpersonale

Trovare una direzione

08/12/2016 by nicoletta cinotti Lascia un commento

Ci sono momenti in cui non sappiamo in quale direzione andare. Momenti in cui ci sembra di non avere interessi o preferenze e tutto sembra essere una grigia monotonia, una ripetizione di giorni sempre uguali.

A volte questa noia prende la forma del desiderio di cambiamento: alcune volte fantastichiamo di cambiare lavoro, altre volte casa. Sappiamo che qualcosa vogliamo cambiare ma non sappiamo cosa.

È in questi momenti che dobbiamo avanzare fino al limite del vuoto. Al nostro personale abisso. Per entrare in dialogo con quel vuoto, con quell’abisso. Per quanto ci faccia paura è a lui che dobbiamo parlare. Fino a che rimaniamo ancorati alle nostre certezze, al centro delle nostre sicurezze, nessun cambiamento sarà possibile. Perchè sia possibile cambiare – quando viviamo una sensazione di stagnazione – dobbiamo andare lì, nel punto in cui inizio e fine si toccano. Il punto in cui incontriamo la nostra paura del vuoto è anche il punto in cui incontriamo la fertilità della nostra vita.

Abbiamo bisogno di guardare a quell’abisso per scegliere cosa fare. Se guardiamo fuori dalla nostra consueta finestra rischiamo di non vedere.

Così, in questo momento di transizione tra l’anno vecchio e il nuovo, proviamo ad occhieggiare ai nostri abissi, per cercare nuove direzioni.

Ogni momento difficile ha il potenziale per aprire gli occhi e il cuore. Jon Kabat Zinn

Pratica di mindfulness: Centering Meditation

© Nicoletta Cinotti 2016 Dimorare nel presente dimorare nel corpo Foto di ©lilivanili

Archiviato in:mindfulness continuum Contrassegnato con: Bioenergetica e Mindfulness, Bioenergetica e Mindfulness Centro Studi, blog nicoletta cinotti, cambiamento, consapevolezza del respiro, dimorare nel corpo, dimorare nel presente, interpersonal mindfulness, jon kabat zinn, Kabat Zinn, meditazione, meditazione di consapevolezza, meditazione e contatto, meditazione mindfulness, meditazioni mindfulness, mindfulness, mindfulness genova, mindfulness in pratica, mindfulness interpersonale, mindfulness liguria, Niccolò gorgoni, nicoletta cinotiti, Nicoletta Cinotti, pratica di mindfulness

Abbraccio qualificato

03/01/2016 by nicoletta cinotti 1 commento

Quando volete abbracciare una persona, dovete prepararvi, respirando tre volte, per essere al vostro meglio: Inspirando, mi calmo: Espirando,sorrido. . .. .A questo punto, sarete tornati pienamente in contatto con voi stessi, vivi e presenti, e quindi sarete qualificati per l’abbraccio. Congiungete le mani verso la persona – coniuge, figlio – e l’altra persona saprà che volete abbracciarla, e per questo dovrà smettere di pensare, di fare progetti, di perdersi nel passato o nel futuro, e si preparerà a rispondere alla vostra richiesta. Qualsiasi cosa stia facendo, dovrà smettere per poter praticare: Inspirando, mi calmo. Espirando, sorrido.

Con ciò sarà presente e viva, e allora l’abbraccio potrà cominciare.Quando tenete l’altra persona tra le braccia, respirate profondamente. Inspirando, è viva tra le mie braccia. Espirando, sono così felice.

Dovete farlo per lo meno tre volte.Poiché le persone sono entrambe vive e presenti, l’abbraccio è molto profondo. Se non avete mai abbracciato la persona che amate in questo modo, penso che dovreste provarci, altrimenti un giorno potreste rimpiangere di non averlo fatto.

Meditazione dell’abbraccio Thich Nhat Hanh

Inviato da Anna Maria Palma

Foto di ©falù

Archiviato in:poesia del giorno Contrassegnato con: abbraccio, Bioenergetica e Mindfulness Centro Studi, meditazione, meditazione e contatto, mindfulness, mindfulness e poesia, Nicoletta Cinotti, poesia del giorno, pratica di mindfulness

Footer

Sede di Genova
Via XX Settembre 37/9A
Sede di Chiavari
Via Martiri della Liberazione 67/1
Mobile 3482294869
nicoletta.cinotti@gmail.com

Iscrizione Ordine Psicologi
della Liguria n°1003
Polizza N. 500216747, Allianz Spa
P.IVA 03227410101
C.F. CNTNLT59A71H980F

  • Condizioni di vendita
  • Privacy e Cookie Policy
  • FAQ
  • Iscriviti alla Newsletter

Le fotografie di questo sito sono state realizzate da Rossella De Berti e Silvia Gottardi
Concept e design Marzia Bianchi

WebSite by Black Studio