C’è chi ha avuto l’amico immaginario, compagno di giochi pazzesco pronto a sostenerti in qualunque avventura. Io non avevo un amico immaginario. Avevo un padre immaginario. Raccontavo cose di mio padre che non erano vere: erano quelle che avrei voluto fossero vere ma non lo erano.
Non inventavo un lavoro prestigioso ma un rapporto prestigioso, speciale, fatto di ammirazione e intimità insieme. Raccontavo quello che mi sarebbe piaciuto fare con lui e che non avveniva malgrado lo desiderassi molto.
Poi, un giorno, mio padre andò a parlare con gli insegnanti. Ero in seconda o terza media e le insegnanti lo accolsero come un eroe. Finalmente un padre come si deve e un rapporto padre – figlia meraviglioso. Non avrei mai immaginato che glielo avrebbero detto. Forse lo fecero per vedere se le mie parole corrispondevano al vero. Oppure perché le donne, a qualsiasi età, amano le favole.
La cosa peggiore fu quando tornò a casa e mi raccontò, senza un’ombra di dubbio, che le insegnanti erano ammirate per la buona opinione che avevo di lui e della nostra relazione. Segretamente avevo sperato che qualcosa lo facesse risvegliare, invece era solo lusingato. Molto lusingato. Non aveva nemmeno lontanamente intuito che poteva fare di più. Rimase per tutta la vita convinto che noi due avevamo un rapporto speciale.
Quello fu il giorno in cui diventai grande. Quando capisci qualcosa in più dei tuoi genitori diventi, improvvisamente, grande. Quello fu anche il momento in cui, dentro di me, andai via di casa. Oggi guardo a quel momento come si guarda una vecchia fotografia: con tenerezza, commozione, comprensione. So che non si può essere vanitosi con i figli. So perchè non amo le favole.
Quando esitiamo nell’essere diretti inconsciamente indossiamo qualcosa, come uno strato di protezione aggiuntivo che ci impedisce di sentire il mondo e spesso quella copertura sottile è l’inizio di una solitudine. Mark Nepo
Pratica di mindfulness: Meditazione e scrittura. Mi perdono per non aver capito
© Nicoletta Cinotti 2023 Scrivere storie di guarigione