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classi d'esercizi

L’effetto della lusinga

29/06/2023 by nicoletta cinotti Lascia un commento

Ci sono alcuni momenti in cui gli altri esercitano su di noi un’attrazione che ci porta a comportamenti che non ci appartengono pienamente.

Sono azioni che non avremmo veramente voluto fare ma che siamo stati, in qualche modo poco definibile, indotti a fare. In questi momenti si crea, tra noi e l’altro, una forma di dipendenza che è retta dalla lusinga e dall’effetto – seduttivo – che l’altro ha su di noi.

Rimanere in questa rete è facile: è una rete morbida e apparentemente confortevole, che sembra garantire l’amore e l’approvazione senza confini.

Forse tutti noi siamo stati sedotti da qualcosa o da qualcuno: è il momento in cui i confini tra noi e l’altro si mischiano e quello che ci muove non è più una forza interna ma un’attrazione esterna che ci fa diventare satelliti.

Non abbiamo tante armi: se siamo stati sedotti diventiamo seduttivi. Se a farlo è stata una persona che abbiamo amato, rischiamo di confondere questa seduzione e l’arte della lusinga, con una delle forme dell’amore. Amore non è convincere l’altro a fare quello che vogliamo noi: è lasciarlo libero di essere com’è. È essere noi liberi, in come siamo e non come l’altro ci vorrebbe.

Il diritto all’autonomia e all’indipendenza – cioè il diritto a non essere soggetti ai bisogni degli altri – viene perduto o non si stabilisce se il genitore di sesso opposto è seduttivo. Cedendo alla seduzione il bambino si troverebbe in balia del genitore: contrasta questa minaccia diventando egli stesso seduttivo per acquistare potere sul genitore. Alexander Lowen

Pratica di mindfulness: Le nostre vere aspirazioni

© Nicoletta Cinotti 2023

 

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I micro momenti di amore e le persone normali

28/06/2023 by nicoletta cinotti Lascia un commento

Sto guardando su RaiPlay “Normal people – Persone Normali” giusto per farmi un ripasso sull’amore. A parte che il libro è bellissimo (grazie Filippo che me lo hai regalato) la serie è avvincente e mi lascia sveglia fino a tardi, non solo perchè guardo gli episodi, ma perché poi ci ragiono su per un sacco di tempo.

È un super romanzo psicologico su come si può essere addestrati ad accettare l’umiliazione in amore. Ovviamente cerco di parlare a Marianne per salvarla (mentre su Connell la mia simpatia è ambivalente!) Se pensiamo all’amore come sentimento che attraversa costantemente la nostra vita possiamo incontrare momenti difficili e sentirci senza speranza. A volte anche le persone più care ci sembrano estranee. In altri momenti abbiamo dubbi sulla nostra capacità di amare, troppo presi da qualche preoccupazione o pensiero che ci assorbe. Io preferisco i micro-momenti e lo dico a Marianne che ha tanti micro momenti d’amore!

La logica dei micro momenti è come la logica della consapevolezza del respiro o della meditazione camminata. Se pensiamo al respiro in senso globale ne abbiamo una percezione complessiva che perde in sfumatura e accuratezza. Se invece percepiamo il respiro momento per momento ne sentiamo in pieno tutte le sfumature. Come avviene nelle note che compongono una melodia: senza quelle singole note che la compongono non avremmo la stessa musica. Sentiamo l’insieme ma riconosciamo anche i singoli passaggi. E più li riconosciamo più apprezziamo la sua modulazione.

Lo stesso vale per qualsiasi emozione. Le emozioni possono diventare una specie di “oggetto solido” che permane nel tempo, al di là della loro durata effettiva. Se invece le percepiamo momento per momento possiamo scoprire che sono diverse da come crediamo, che hanno una loro fluidità, che sono impermanenti e che vengono sostituite da altre emozioni, magari di segno diverso.

Passare quindi dall’emozione generale ai micro momenti percepiti risulta essere una piccola ma grande rivoluzione. Perché sposta il focus dell’attenzione dal pensiero all’esperienza e la radica nel momento presente.

La capacità di sentire ciò che sta accadendo ad un’altra persona (…)si fonda sul fatto che il nostro corpo entra in risonanza con altri corpi viventi. Se questa risonanza manca ciò vuol dire che non siamo in risonanza con noi stessi. Chi dice “non sento niente” ha spento non solo il senso della propria vitalità, ma anche qualsiasi sentimento possa nutrire per gli altri, uomini o animali che siano. Alexander Lowen

Pratica di mindfulness: Mindfulness ed emozioni

© Nicoletta Cinotti 2023. Il programma di mindful self-compassion

 

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Apprezzare la dolcezza del momento

23/06/2023 by nicoletta cinotti Lascia un commento

Qualche giorno fa mi è stata regalata una barretta di cioccolato fondente al 100%. Incuriosita ne ho preso un piccolo pezzetto e la prima sensazione è stata intensa: amaro assoluto. Amaro e nero. Se avessi seguito lo reazione non avrei finito di mangiare quel piccolo pezzetto di cioccolato artigianale. Ma ormai avevo iniziato.

Lentamente il cacao si è sciolto e diffuso nella bocca e alla fine mi è sembrato il cioccolato più buono che avessi mai assaggiato. C’erano persino note di dolcezza e tutto il palato aveva cambiato sensibilità.

Esattamente quello che succede negli imprevisti: all’inizio senti solo la differenza rispetto ciò che ti aspettavi e vorresti tornare indietro. Sembra peggio della peggiore ipotesi possibile. Se sostiamo, se andiamo in profondità nell’esperienza, se ci diamo il tempo per farlo, notiamo una riserva di dolcezza, sapori nuovi e qualcosa che, proprio perché mai provato prima, è infinitamente interessante. Arriviamo ad apprezzare la dolcezza del momento presente e ad affezionarci anche a qualcosa che inizialmente ci è sembrato ostico.

Così alla fine la differenza tra amaro e dolce diventa più una differenza di profondità che una differenza di cibo.

E la differenza tra amaro e dolce è come la differenza tra reagire o rispondere ad un evento. Se ci diamo tempo, stiamo nell’esperienza con tutti i sensi aperti, rallentiamo, possiamo trovare una risposta diversa, anziché la solita reazione automatica. Possiamo andare in profondità e apprezzare la dolcezza del momento. In qualsiasi momento.

Posso fare esperienza, posso lavorare solo su ciò che è la mia vita proprio ora. E’ tutto quel che posso fare. Il resto è il sogno dell’io. Charlotte Joko Beck

Pratica di mindfulness: Gratitudini minime

© Nicoletta Cinotti 2023. Reparenting ourselves

 

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Il cuore e la periferia del corpo

22/06/2023 by nicoletta cinotti Lascia un commento

La bioenergetica si occupa del corpo, dei blocchi e delle tensioni. Ma questo è l’aspetto più superficiale e visibile di questo approccio.

C’è una ragione più profonda per cui i blocchi e le tensioni hanno così tanto significato. E la ragione è che riducono la connessione – affettiva prima ancora che fisica – tra il cuore e la periferia del corpo.

Questo significa che le nostre azioni, i nostri movimenti nascono perché siano espressione dei nostri sentimenti. Se abbiamo una tensione però questa espressione risulta limitata, interrotta o spezzata.

Ecco perché ci occupiamo di quell’aspetto – apparentemente meccanico – dei muscoli e della grazia dei movimenti. Perché le tensioni impediscono che i sentimenti fluiscano dal cuore al mondo, come dice poeticamente Lowen.

Allora l’attenzione al corpo non è solo un’attenzione salutare e salutistica: è un modo per riportare le cose al cuore dell’esperienza.

La bioenergetica si occupa del modo in cui una persona tratta il sentimento di amore. Ha il cuore chiuso o aperto? Aperto al mondo o chiuso, distante da esso? L’atteggiamento può essere determinato in base all’espressione del corpo: ma per farlo occorre comprendere il linguaggio del corpo. Alexander Lowen

Pratica del giorno: Mindful bioenergetics

 

© Nicoletta Cinotti 2023 Reparenting ourselves

 

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Il senso della spiritualità

15/06/2023 by nicoletta cinotti Lascia un commento

Tutti noi, ogni giorno, siamo coinvolti in qualche processo di cura: curiamo le persone che amiamo, il nostro lavoro, le piante del giardino, gli animali di casa. Curiamo perché abbiamo bisogno di espanderci oltre un senso definito e costretto di Io, me , mio. Abbiamo una spinta che ci porta ad andare oltre i confini limitati e limitanti del nostro Io.

Questa espansione della coscienza è necessaria l’aria che respiriamo: sentire che la nostra individualità non può esistere senza una maggiore connessione, che i confini del nostro Io non sono sufficienti a spiegare la nostra vita, che c’è un legame misterioso con persone a volte conosciute a malapena, è l’espressione del senso della spiritualità.

Non è una spiritualità trascendente ma umana, basilare, radicale senza la quale non potremmo vivere. Non è magica, è concreta. Non è New Age ma è il tempo presente.

La risvegliamo ogni volta che ci rivolgiamo con cura e passione a un altro essere vivente. Non potremmo farne a meno e non possiamo curare – professionalmente – senza ricordarci che questo è un bisogno fondamentale di ogni essere umano: il senso della spiritualità non è un optional in più. Fa parte della nostra natura.

Questa connessione con gli altri è quello che offre una prospettiva più ampia alla nostra vita ed è una parte integrante della nostra salute fisica e psichica.

L’attenzione costantemente rivolta a quanto sta avvenendo nella mente ci rende meno sensibili al contatto con gli altri e con l’ambiente, minaccia il senso della spiritualità e della capacità di amare: perché l’amore, come la spiritualità, si fonda sulla capacità di protendersi al di là del proprio Sé. Alexander Lowen

Pratica di mindfulness:

© Nicoletta Cinotti 2023

Orientamento al Programma di Mindful Self-compassion

 

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Il senso d’esclusione e i cerchi del cuore

14/06/2023 by nicoletta cinotti Lascia un commento

Ci sono poche cose davvero pericolose nel mondo degli affetti: una di queste è il senso di esclusione.

Quando veniamo esclusi si riattiva l’ancestrale sistema d’allarme che faceva temere l’esclusione dalla tribù perché significava la morte. Essere esclusi è una specie di morte sociale. Una morte vissuta essendo vivi.

Questo dolore si nutre sia attraverso l’essere esclusi che l’escludere: ogni volta che escludiamo qualcuno dalla nostra vita nutriamo quella riserva ancestrale di dolore e pericolo.

Ecco perché nella pratica di Metta o gentilezza amorevole – una delle pratiche della tradizione vipassana – le benedizioni vengono rivolte progressivamente a tutti. Si attraversano tutti i cerchi dell’intimità: noi stessi, le persone che amiamo, le persone con cui abbiamo una conoscenza superficiale, le persone con le quali abbiamo una relazione difficile e, infine, tutti gli esseri. Per essere sicuri che nessuno venga escluso, a partire da noi stessi.

Molto spesso, il modo più profondo e nascosto che abbiamo per nutrire l’esclusione è proprio quello che proviamo quando consideriamo parti di noi non accettabili. È il primo cerchio – quello più intimo – che nutre il dolore più profondo e le bugie che raccontiamo agli altri nascono da questa, nascosta, separazione da sé.

Grazie alla nostra saggezza, smettiamo gradualmente di rinforzare le nostre abitudini, che non fanno che aggiungere dolore al mondo. Pema Chodron

Pratica di mindfulness: Respirare per me, respirare per te

© Nicoletta Cinotti 2023 Il Programma di Mindful Self-compassion intensivo residenziale

Orientamento al Programma di Mindful Self-compassion

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