L’inizio della fine è un inizio.
La fine di qualsiasi cosa può essere un’arte.
Rinunciare all’avidità, alla brama di vincere
è la parte più difficile.
Per essere un artista della fine bisogna lodare
Non solo ciò che è stato prima, ma anche ciò che verrà.
Il fatto di finire è di per sé sorprendente;
Le linee che la definiscono non vengono mai tracciate.
L’inizio è un dono che arriva inaspettato,
ma la fine può essere creata come un’arte.
Ciò che sta al di là è misterioso e nascosto.
La fine può essere la completezza del cuore.
Evocare il cuore e il suo compagno, il respiro,
per fare un’arte di ciò che conosciamo come morte.
~ Pat Schneider
mindfulness e poesia
La strada
Una strada in salita
impervia
Ogni tornante un ricordo
Il ricordo di ogni rimprovero
È una curva la memoria
Aspetto di arrivare
In quella pianura che è
Essere amata per come sono
Essere aperta come l’orizzonte
© Nicoletta Cinotti
Il cuore chiede
Il cuore chiede piacere – prima –
poi – risparmio di dolore –
poi – quei piccoli calmanti
che ottundono la sofferenza –
e poi – addormentarsi –
e poi – se è volontà
del suo inquisitore –
il privilegio di morire.
Emily Dickinson (536)
Vertigini
Blu celeste,
è così che voglio ricordare:
il mar nero
burrascoso
dentro agli occhi tuoi.
Siamo vittime di collere e disagi,
paesaggi nella mente;
sovrastati da un cuore bollente.
La natura dell’uomo,
scorre come un ponderante fiume di
lacrime;
in cui si prestano silenzi assordanti.
L’ansia è nascosta proprio lì,
come un eco in lontananza.
Tu portami se vuoi sulla cresta di un’onda,
la calma risiede sull’altra sponda.
Nuvole sparse,
nostalgia di acque passate
affrontano le inquietudini sull’orlo della
pazzia.
I pensieri affliggono alla deriva,
ma un altro giorno deve cominciare;
e saremo giunti alla normalità di questo
vento maestrale.
Forza, coraggio a lungo andare,
pronti a sbarcare tra le ombre e luci
sottostanti di un viaggio in penombra
ancora tutto da esplorare.
© Masha Groenhoff
Questa poesia ha partecipato al concorso letterario A.L.Fa.P.P. “Mi piace scrivere” in memoria di Armando Misuri sul tema della salute mentale
Dolce oscurità
Quando hai gli occhi stanchi
anche il mondo è stanco.
Quando la tua visione se n’è andata
non c’è parte del mondo che ti possa trovare.
È tempo di andare nel buio
quando la notte ha occhi
per riconoscere i suoi simili
Là stai pur sicuro
che non sei al di là dell’amore.
Il buio sarà il grembo
che ti porta, stanotte.
La notte ti darà un orizzonte
più lontano di quanto tu non arrivi a vedere.
Una cosa devi imparare:
il mondo fu fatto per viverci liberi.
lascia tutti gli altri mondi
eccetto quello al quale appartieni.
A volte ci vuole il buio
e il dolce confino della solitudine
per imparare
che chiunque o qualunque cosa
non ti dia vita
è troppo piccola per te.
David Whyte
Preghiere e desideri
Faccio come se fossi greca mia bambina ti scrivo un poema sulla vita che il mondo poi
farà fallire.
Ti scriverò le rime come se servisse a ricordare
come se fosse tutto come sempre nel tempo e nello spazio
nel cielo e nello strazio, nella tragedia del momento
e nel tuo eroico calendario dell’avvento al cioccolato.
In mare e sulla terra succederanno cose
fuori dal mondo – eppure
vedrai come la barca delle parole andrà in fumo
e tu ti sveglierai di notte sognando una tempesta
dove nessuno affonda ma si decide se salvare
qualcosa qualcuno di tutto questo prima.
E nel frattempo sarò io a farti le pizzette
rammenderò le toppe sui pupazzi e sulle teste rotte
e rifarò il tuo letto della notte
sarò l’infermierina che mi spetta, il saltimbanco della festa
con le pagnotte nella borsa per sfamare
tutti gli animali al miele
non solo con racconti o belle favole, miti, leggende
e strade percorse da unicorni: farò come dovessi dirti
tutto in una notte prima del bus
che ti conduce a scuola.
Roberta Durante, I bimbi sperduti