Ah, dolore, non dovrei trattarti
come un cane randagio
che arriva alla porta sul retro
per una crosta, un osso spolpato.
Dovrei fidarmi di te.
Dovrei invitarti
a entrare in casa e darti
un angolo tutto per te,
una logora stuoia su cui sdraiarti
una ciotola per l’acqua.
Pensi io non sappia che da un po’ vivi
sotto il mio portico.
Desideri che il tuo vero posto sia pronto
prima che arrivi l’inverno. Hai bisogno di un nome,
collare e targhetta. Vuoi avere
il diritto di allontanare gli estranei,
di considerare tua la mia casa
e me la tua persona
e te
il mio cane.
Denise levertov, Alle isole, via terra. Crocetti Editore