Ci sono momenti in cui non sappiamo in quale direzione andare. Momenti in cui ci sembra di non avere interessi o preferenze e tutto sembra essere una grigia monotonia, una ripetizione di giorni sempre uguali.
A volte questa noia prende la forma del desiderio di cambiamento: alcune volte fantastichiamo di cambiare lavoro, altre volte casa. Sappiamo che qualcosa vogliamo cambiare ma non sappiamo cosa.
È in questi momenti che dobbiamo avanzare fino al limite del vuoto. Al nostro personale abisso. Per entrare in dialogo con quel vuoto, con quell’abisso. Per quanto ci faccia paura è a lui che dobbiamo parlare. Fino a che rimaniamo ancorati alle nostre certezze, al centro delle nostre sicurezze, nessun cambiamento sarà possibile. Perchè sia possibile cambiare – quando viviamo una sensazione di stagnazione – dobbiamo andare lì, nel punto in cui inizio e fine si toccano. Il punto in cui incontriamo la nostra paura del vuoto è anche il punto in cui incontriamo la fertilità della nostra vita.
Abbiamo bisogno di guardare a quell’abisso per scegliere cosa fare. Se guardiamo fuori dalla nostra consueta finestra rischiamo di non vedere.
Così, in questo momento di transizione tra l’anno vecchio e il nuovo, proviamo ad occhieggiare ai nostri abissi, per cercare nuove direzioni.
Ogni momento difficile ha il potenziale per aprire gli occhi e il cuore. Jon Kabat Zinn
Pratica di mindfulness: Centering Meditation
© Nicoletta Cinotti 2016 Dimorare nel presente dimorare nel corpo Foto di ©lilivanili
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