Certamente siamo dei grandi scopritori di soluzioni: alcune anche molto ingegnose. A volte, addirittura, per il nostro amore di trovare soluzioni inventiamo problemi che non ci sono tanto per rimanere in esercizio. In genere facciamo così: prendiamo la questione e cerchiamo logicamente delle alternative, proiettando sul futuro delle ipotesi.
Molti lamentano la sparizione del congiuntivo nell’italiano corrente. Io lamento invece la proliferazione del condizionale che serve, per l’appunto, soprattutto alla nostra parte che inventa soluzioni. Le nostre soluzioni sono bellissime: hanno solo un punto debole. Anche tutte le altre persone coinvolte devono comportarsi secondo copione. La nostra regia è così adeguata che non ammette improvvisazioni. Le improvvisazioni rovinano le soluzioni che abbiamo pensato.
Poi c’è la vita reale, quella fatta di improvvisazione. Quella in cui non cerchiamo soluzioni ma ci arrivano delle intuizioni quando meno ce lo aspettiamo. Perchè l’intuizione è così: ama le sorprese. E richiede pochi ingredienti semplici ma non banali. Niente pensiero ipotetico, solo tempo presente (modo indicativo), un umore leggermente positivo e l’attenzione focalizzata a quello che stiamo facendo ma non eccessivamente concentrata. Quell’attenzione leggera che abbiamo quando amiamo quello che stiamo facendo e abbiamo fiducia. Così, lasciando andare la concentrazione delle soluzioni, aprendo la prospettiva con leggerezza, permettiamo che arrivi il meraviglioso regalo – inaspettato – delle nostre migliori intuizioni. Basta avere fiducia e la pazienza che nasce dalla fiducia. Siamo sempre in tempo a passare al piano S: soluzioni a go gò.
Inutile a dirsi: quando la mente è così agitata, è quasi impossibile vedere che cosa succede e cosa si nasconde sotto la superficie. Per questa ragione, non riusciamo ad avere nessuna intuizione profonda sulla natura della mente, sul modo e le ragioni per cui ci sentiamo in una certa maniera. Perciò, se non si calma prima la mente, è molto difficile raggiungere una qualsiasi chiarezza. Andy Puddicombe
Pratica di Mindfulness: Il rischio squisito
© Nicoletta Cinotti 2023 Be real not perfect: crescita e cambiamento