• Passa al contenuto principale
  • Passa al piè di pagina
Nicoletta Cinotti
  • Nicoletta
  • I miei libri
  • Blog
  • Contatti
  • Iscriviti al blog
  • Mindfulness
    • Cos’è la Mindfulness
    • Protocollo MBSR
    • Protocollo MBCT
    • Il Protocollo di Mindfulness Interpersonale
    • Il Protocollo di Mindful Self-Compassion
    • Mindful Parenting
    • Mindfulness in azienda
  • Bioenergetica
    • Cos’è la Bioenergetica
    • L’importanza del gruppo
  • Corsi
  • Percorsi suggeriti
  • Centro Studi
  • Nicoletta
  • I miei libri
  • Blog
  • Contatti
  • Iscriviti al blog
AccediCarrello

ritiri

Andare lontano e tornare

01/09/2023 by nicoletta cinotti Lascia un commento

In questi ultimi mesi sono andata lontano. Ho sperimentato quell’essere fuori dal consueto che è proprio del viaggiare in paesi molto diversi dal tuo. Non è una questione di distanza geografica.È’ proprio una questione di lontananza di abitudini, sapori, colori. Di prospettive diverse, di paesaggio e di vita. Questo essere lontano però – con sorpresa – non coincide con la sensazione di essere fuori.

Essere fuori è qualcosa che ha a che vedere con il senso di appartenenza: possiamo essere fuori dal coro, fuori dal gruppo, anche quando siamo nel centro della nostra realtà. È una condizione spesso scomoda perché si accompagna all’aver perso la radice dell’appartenenza. Forse è perché hai sperimentato l’essere fuori dagli schemi che poi può essere più semplice andare lontano. Ma le due cose non è detto che coincidano. Puoi andare lontano e non essere mai fuori dalle tue abitudini oppure, viceversa, essere  a casa e sentirti totalmente fuori.

Il centro, alla fine, lo offre la definizione di cosa significa essere a casa o tornare a casa. A quella dimensione dove nessuno è straniero o sbagliato perchè è una dimensione interiore che non ha bisogno di confini geografici, di passaporti, di appartenenza. Tutti abbiamo pieno diritto a tornare a casa, ad essere a casa in qualsiasi luogo del mondo siamo. E questa affermazione non è solo il segno del nostro appartenere alla vita: è anche la matrice della nostra comune umanità che non ci rende diversi ma uniti. Al di là di quelle che possono sembrare enormi diseguaglianze. E tutti, in questa condivisione, abbiamo bisogno solo di due cose per sentirci a casa: gentilezza e compassione.

Possa tu ascoltare il tuo desiderio di libertà. Possano i confini del tuo appartenere essere sufficientemente generosi per i tuoi sogni. Possa tu svegliarti ogni giorno con una voce benevola che sussurra nel tuo cuore. Possa tu trovare armonia tra anima e vita. John O’ Donohue

Pratica del giorno: Il filo del respiro: la pratica del lunedì

La pratica del lunedì riprende, alle 8 su Zoom, il 4 settembre. Il link per iscriversi qui

© Nicoletta Cinotti 2023

Archiviato in:mindfulness continuum Contrassegnato con: Bioenergetica e Mindfulness Centro Studi, compassione, gentilezza, gruppo, meditazione, mente, ritiri, ritiri di mindfulness, ritiri di mindfulness e bioenergetica, ritiro, ritiro di bioenergetica e mindfulness, ritiro di meditazione, ritiro di mindfulness, tornare a casa

La granularità del mondo

29/08/2023 by nicoletta cinotti Lascia un commento

C’é un gioco che viene fatto spesso durante il protocollo MBSR. Si chiama 9 dots. Si tratta di unire dei punti. La cosa difficile è che quei punti sembrano formare un quadrato e quindi vengono in mente soluzioni che stanno nella logica del quadrato e non di altre forme. La nostra percezione è così: ci inganna perché ci fa vedere forme chiuse dove non ci sono. Lo facciamoper attribuire un senso, un significato. È più semplice pensare ad un quadrato che a 9 punti separati. Se anche solo uno di quei punti non fosse allineato ci renderemmo conto che non esiste nessun quadrato ma solo 9 punti separati. Questa legge di causa effetto ci fa mettere in fila eventi della nostra vita che si assomigliano e per questo gli attribuiamo lo stesso significato. Ma non hanno lo stesso significato, quello glielo attribuiamo noi.

La cosa interessante di quel gioco é l’invito a uscire dagli schemi, l’invito a dare un’altra forma a quei 9 punti, ci invita a considerare nello stesso modo gli eventi della nostra vita. Tendiamo a dare un significato preciso, disegnato dalla forma che ci viene subito in mente, e spesso rimaniamo intrappolati in quel disegno, in quel significato. Se invece pensiamo che possano esserci altre forme, altri disegni, altri percorsi di significato, alcuni eventi della nostra vita assumono un senso completamente diverso. Per cogliere questi diversi significati é importante la spaziosità. Se tutto é denso, se tutto é una linea continua e ininterrotta, ogni cosa apparirà conseguenza della precedente.

Se mettiamo spazio tra un evento e l’altro, il mondo ci sembrerà più sfumato e complesso ma in quel l’incertezza potremo trovare una nuova forma di sicurezza: quella che nasce dalla saggezza di lasciar aperte più strade, più prospettive. Quella che permette di cogliere che ogni momento é un punto di svolta.

Quando interrompiamo il nostro consueto modo di nominare le cose e di rassicurarci dando nomi già conosciuti, facciamo qualcosa di estremamente coraggioso. Lentamente ci muoviamo verso una maggiore apertura, ma, a onor del vero, ci muoviamo anche verso un luogo senza appigli fisici o mentali. Pema Chodron

Pratica di mindfulness: La meditazione del fiume

@ Nicoletta Cinotti 2023 Il protocollo MBSR online. Serata di presentazione martedì 12 settembre alle 21

 

Archiviato in:mindfulness continuum Contrassegnato con: creatività, dare, meditazione, mente, mindfulness, Nicoletta Cinotti, Pema Chodron, pratica di mindfulness, protocollo mbsr, ritiri, ritiri di mindfulness, ritiri di mindfulness e bioenergetica, ritiro, ritiro di bioenergetica e mindfulness, ritiro di meditazione, ritiro di mindfulness, ritiro giaiette, stereotipi

Le illusioni dell’affetto

28/08/2023 by nicoletta cinotti Lascia un commento

Le illusioni sono strane: le costruiamo noi eppure ci fanno male come se fossero inganni fatti da altri. Di tutte le illusioni le più dolorose sono quelle legate alle persone che amiamo. Ci siamo illusi che l’altro fosse come volevamo, ci siamo illusi che le cose sarebbero andate come volevamo. Ci siamo illusi che l’altro fosse dove l’avevamo messo.

Magari abbiamo passato anni a insegnargli che sarebbe dovuto stare proprio lì, dove noi avevamo bisogno che fosse. E invece lo trovavamo sempre da un’altra parte. Quella dove voleva stare lui o lei. Lottiamo molto prima di abbandonare le nostre illusioni amorose e poi facciamo pagare i conti a quello o quella che viene dopo. Che passava di lì per caso e che si è innamorata/o davvero. Ma noi siamo ancora feriti per prima. Poco importa se le persone sono diverse: dobbiamo pareggiare i conti e così la confusione prosegue all’infinito. Le illusioni sono contagiose come il morbillo solo che, in questo caso, non c’è vaccinazione che tenga.

Perché la vaccinazione che avremmo bisogno di fare sarebbe quella di guardare le cose così come sono, la nostra vita così com’è. Dovremmo guardare la persona che amiamo per dov’è davvero e non per dove vorremmo che fosse. Dovremmo sentire che effetto ci fa quella verità – quella cosa nuda e cruda che ti gira dentro – e dove ci porta.

Spesso poi le illusioni d’affetto non iniziano con la nostra storia d’amore attuale. No, sarebbe troppo facile. Mettono radice nel nido antico. Quello in cui abbiamo creduto che i nostri genitori sarebbero stati perfetti. Che prima o poi la loro perfezione e il loro amore perfetto si sarebbe rivelato e saremmo stati tutti felici. Un nido antico. Un nido fatto per spiccare il volo.

Tornare nel nido dell’illusioni ci rimpicciolisce .

E rende più acuto il dolore dell’illusione e più folle continuare a crederci. Perché la pazzia nasce dal dolore per cose davvero accadute ma la follia è la pretesa che la realtà sia come vorremmo noi.

L’idea di Amor fati espressa da Nietzche significa riconoscere e accettare le condizioni della tua vita esattamente come sono, in qualsiasi modo siano, perché sono ciò che hai. Questo non significa che il fato sia immodificabile. Significa che proprio questo momento è il tuo fato. Ogni momento della tua vita ti offre l’opportunità per una risposta più creativa, più intelligente del momento precedente. Così amare la vita che hai, abbracciarla pienamente, può diventare una esperienza naturale giorno dopo giorno. Roger Housden

Pratica di mindfulness: La classe del mattino

© Nicoletta Cinotti 2023 Reparenting ourselves. Diventare genitori di sé stessi

 

 

 

 

Archiviato in:mindfulness continuum Contrassegnato con: accettazione, accettazione radicale, amore, mind, mindful, mindfulness, Nicoletta Cinotti, nicoletta cinotti blog, pratica di mindfulness, ritiri, ritiri di mindfulness, ritiri di mindfulness e bioenergetica, ritiro, ritiro di bioenergetica e mindfulness, ritiro di meditazione, ritiro di mindfulness, ritiro giaiette, Roger Housden

Il sentimento dell’amore e lo stare in relazione

24/08/2023 by nicoletta cinotti Lascia un commento

In genere pensiamo che se si ama qualcuno poi tutto venga di conseguenza: decisioni giuste, comportamenti sincronici, sintonia, armonia ( e chi ha più ideali aggiungerebbe ancora altro…).

I sentimenti però non li proviamo in uno spazio vuoto ma li sentiamo nel pieno del nostro carattere ( e anche del nostro brutto carattere). E, soprattutto, il sentimento dell’amore lo proviamo dentro il nostro modo di stare in relazione. A volte, per quanto sia grande l’amore che proviamo per una persona, la forza dell’attrazione, e il desiderio che ci suscitano non sono in grado di fare nulla rispetto al nostro modo di stare in  relazione. Perché l’abbiamo imparato a memoria dalle prime relazioni d’amore che sono – ahimè – quelle con i nostri genitori. Dico ahimè non perché i genitori sbaglino sempre qualcosa. Dico ahimè perchè spesso chiediamo all’amore cose che non abbiamo avuto dai nostri genitori. Mettiamo così una prima ipoteca sul nostro amore: quello che ci permetta di pagare i conti in sospeso del passato.

La seconda ipoteca è che noi abbiamo appreso uno stile di attaccamento ( cioè uno stile di relazione) e tendiamo a metterlo in atto nelle nostre relazioni d’amore significative. Così io posso anche amarti intensamente ma se il mio stile d’attaccamento è ambivalente avrò un modo ambivalente di stare in relazione (per esempio ti dirò che ti amo tantissimo ma starò con te pochissimo). Oppure se ho uno stile d’attaccamento insicuro mi domanderò spesso se quello che provo è un sentimento autentico oppure se l’altro prova un sentimento autentico. Questa seconda ipoteca è certo più dannosa della prima e ha un tasso d’interesse altissimo: cerchiamo prove in continuazione anziché rilassarci e gustarci quello che abbiamo.

Forse potremmo iniziare – dentro di noi – a portare la luce della consapevolezza sul fatto che i sentimenti sono una cosa e il modo di stare in relazione può essere qualcosa di completamente diverso. Forse potremmo riconoscere che, anche se amiamo tantissimo, a volte siamo pestiferi. Invece attribuiamo alle qualità dell’amore i difetti del modo di stare in relazione e così lasciamo persone che ci hanno amato tantissimo perchè stavano malissimo in relazione con noi e stiamo con persone che amiamo poco perché stanno benissimo in relazione con noi. E siamo sempre scontenti per qualcosa.

Esplorare com’è il nostro modo di stare in relazione è davvero interessante. Molto più interessante che fare ipotesi fantascientifiche sul perchè l’altro si comporta così. L’amore cambia il carattere ma non quello dell’altro: il nostro. Soprattutto se togliamo le ipoteche sullo stare in relazione.

Perché esiste l’attesa? L’attesa di cosa? Se mamma non viene tu l’aspetti? Certo! Se manca la luce aspettiamo che torni? Non riesco a seguirti ma non fa niente. Sì, aspettiamo che torni. Per ogni cosa che fa tardi e bisogna aspettare noi siamo sempre in attesa?…Papà, se io non voglio stare in attesa e voglio stare senza attesa, posso?…Se tu sarai capace di stare senza attesa vedrai cose che altri non vedono. Erri De Luca

Pratica di mindfulness: La meditazione del fiume

© Nicoletta Cinotti 2023 Mindful self-compassion: Emozioni e relazioni

Archiviato in:mindfulness continuum Contrassegnato con: accettazione, accettazione radicale, amore, consapevolezza, cullare il cuore, erri de luca, meditazione, Metta, Nicoletta Cinotti, pratica di mindfulness, relazioni, ritiri, ritiri di mindfulness, ritiri di mindfulness e bioenergetica, ritiro, ritiro di bioenergetica e mindfulness, ritiro di meditazione, ritiro di mindfulness, ritiro giaiette

Quanto tempo è che non ti sorprendi?

22/08/2023 by nicoletta cinotti Lascia un commento

I nostri pensieri hanno tanti pregi e tanti difetti. Come tutto del resto. però c’è una cosa che perdiamo quando siamo immersi nei pensieri e che è qualcosa di davvero insostituibile: la capacità di sorprendersi. È una sensazione connessa alla gioia e nasce da una sorta di risveglio improvviso dei sensi. La nostra mente è aperta, qualcosa colpisce la nostra attenzione sensoriale, attivandola. Quella sorpresa fa sobbalzare il cuore e, soprattutto, risveglia il corpo.

Se è tanto tempo che non provi più un senso di sorpresa è molto probabile che tu sia troppo attirato dai tuoi pensieri, troppo catturato dalla loro sonorità e poco catturato dalla vita. Forse puoi fare qualcosa, non per rimanere sorpreso perché quello è un evento spontaneo e naturale, ma per creare le condizioni perché qualcosa ti risvegli dalla trance dei pensieri.

  • Senti la forza di gravità, ascolta i tuoi piedi sul terreno, il peso delle cose che porti. La gravità è sempre presente e ascoltare questa sensazione riporta, con semplicità, al corpo. Può essere anche solo sentire il movimento dei piedi quando cammini. Visto che dobbiamo farci i conti, lasciati sorprendere dal peso. Questo ti permetterà di essere sorpreso dalla leggerezza.
  • Onora quello che succede: spesso non ci facciamo sorprendere perché tendiamo a correggere gli imprevisti prima di poter assaggiare la gioia della novità. E se ogni imprevisto fosse un regalo, un messaggio, un richiamo alla sorpresa e, quindi, alla presenza?
  • Sosta nella sensazione che la sorpresa ti dà, condividila con qualcuno. Contagia il mondo attorno a te con la possibilità che la sorpresa, la novità, sia una gioia inaspettata.

Un momento di gioia ci prende sempre di sorpresa. Non siamo noi ad afferrarlo, ma è lui ad afferrare noi. Ashley Montagu

Pratica del giorno: La classe del mattino

© Nicoletta Cinotti 2023 Il protocollo MBSR online

 

Archiviato in:mindfulness continuum Contrassegnato con: corpo, creatività, mente, Nicoletta Cinotti, pensieri, pratiche di mindfulness, presente, protocolli per bambini, protocollo MBCT, protocollo mbsr, protocollo mbsr chiavari, protocollo mbsr genova, ritiri, ritiri di mindfulness, ritiri di mindfulness e bioenergetica, ritiro, ritiro di bioenergetica e mindfulness, ritiro di meditazione, ritiro di mindfulness, ritiro giaiette

La mente è una nuvola

17/08/2023 by nicoletta cinotti Lascia un commento

Se potessimo guardare come funziona la nostra mente vedremmo punti luminosi che si accendono e spengono in tutto il corpo e nel cervello. Qualcosa di molto simile ad una nuvola di connessioni luminose che avvengono contemporaneamente in parti diverse del corpo e della testa. Quel cloud di parole che a volte vediamo scritte con parole a caratteri più grandi e altre più piccole a seconda della forza della connessione.

La nostra mente è associativa: un aspetto ne suscita un altro, che si ramifica in un altro ancora. È per questo che se soffriamo di attacchi di panico, o se abbiamo avuto un trauma, aspetti apparentemente banali possono scatenare una crisi. Diventano interruttori – punti trigger – che innescano una catena associativa (assolutamente non logica).

Così, improvvisamente, possiamo venir attraversati da stati d’animo molto intensi e siccome abbiamo bisogno – assoluto – di dare significato a quello che proviamo, finiamo per “dare la colpa” a qualcosa che è avvenuto precedentemente. Anche se non ha nulla a che vedere con quello che è successo. Proprio nulla. Ma noi abbiamo bisogno di capire, di dare un significato: l’assenza di significato è angosciosa. Così, molto spesso, attribuiamo significati a caso. Significati che ci lasciano inquieti e dubbiosi perché sappiamo che non sono autentici.

Questa è la brutta notizia. Poi c’è la buona notizia che è veramente buona.

La buona notizia è che se impariamo – e non è difficile farlo – a dare nome a quello che sentiamo (il nome giusto come nei cruciverba) disattiviamo, senza sforzo, questi interruttori. Dai alla mente qualcosa che la calma, che è la giusta descrizione. E ogni parola della giusta descrizione va a costruire un significato autentico. Non uno credibile ma sbagliato. Uno autentico e che ci calma. Ogni nome giusto è come la tessera di un puzzle. Tante tessere formano un’immagine e nessuna tessera è più importante di un’altra: tutte contribuiscono all’immagine, a renderla completa. Ecco perché il diario della pratica è utile. Non importa però se non riesci a scrivere: ogni volta che sei attraversato da una sensazione intensa dai nome alle sensazioni fisiche, alle sensazioni emotive e ai pensieri. Nomi semplici, come quelli di una cantilena da bambini. E vedrai, come per incanto, quanto quei nomi ti calmano e ti accompagnano.

Aaron Antonovsky, sociologo della medicina, ha cercato di chiarire quali fossero i tratti psicologici che permettono ad alcuni di resistere allo stress estremo, mentre altri non ci riescono. La sua ricerca lo ha portato ad evidenziare tre caratteristiche – coerenti tra di loro – la comprensibilità, la gestibilità e la significatività. Cioè chi è molto resiliente allo stress è convinto che la sua condizione abbia un significato al quale si possono dedicare; sono convinti di poter gestire la loro vita; e che la situazione sia comprensibile anche se appare caotica e fuori controllo. Williams, Penman

Pratica di mindfulness: Spazio di respiro di tre minuti

© Nicoletta Cinotti 2023 Il protocollo MBCT online

 

Archiviato in:mindfulness continuum Contrassegnato con: accettazione, accettazione radicale, analisi bioenergetica e mindfulness, benessere, blog nicoletta cinotti, centro studi nicoletta cinotti, destinazione mindfulness, dimorare nel presente, esercizi bioenergetica, fondamenti bioenergetica, meditazione della montagna, meditazione di consapevolezza, meditazioni mindfulness, mente, Nicoletta Cinotti, parole, pensieri, pratica di mindfulness, psicologi, respiro, ritiri, ritiri di mindfulness, ritiri di mindfulness e bioenergetica, ritiro, ritiro di bioenergetica e mindfulness, ritiro di meditazione, ritiro di mindfulness, ritiro giaiette, stress, trauma

  • Vai alla pagina 1
  • Vai alla pagina 2
  • Vai alla pagina 3
  • Pagine interim omesse …
  • Vai alla pagina 13
  • Vai alla pagina successiva »

Footer

Sede di Genova
Via XX Settembre 37/9A
Sede di Chiavari
Via Martiri della Liberazione 67/1
Mobile 3482294869
nicoletta.cinotti@gmail.com

Iscrizione Ordine Psicologi
della Liguria n°1003
Polizza N. 500216747, Allianz Spa
P.IVA 03227410101
C.F. CNTNLT59A71H980F

  • Condizioni di vendita
  • Privacy e Cookie Policy
  • FAQ
  • Iscriviti alla Newsletter

Le fotografie di questo sito sono state realizzate da Rossella De Berti e Silvia Gottardi
Concept e design Marzia Bianchi

Impostazioni Cookie

WebSite by Black Studio