
Vorrei che tu fossi felice è un bellissimo augurio. Condividere rende la felicità e la gioia più piene. Spesso ad un augurio così seguono anche azioni e gesti che danno sostanza e corpo al nostro augurio.
Un augurio che nasce dal cuore dell’affetto ma non può diventare una prova di amore. Non possiamo valutare se l’altro ci ama sulla base di quanto ci rende felici perchè la felicità è anche un fatto squisitamente personale. Che richiede di essere coltivato personalmente.
Così ogni volta che in una relazione pretendiamo che l’altro si comporti in modo da renderci felici – che faccia o non faccia qualcosa che ha l’effetto di farci felici – intraprendiamo una strada relazionale ricca di delusione e sofferenza. Una strada in cui, molto probabilmente, useremo senso di colpa e svalutazione per controllare il comportamento altrui. Una strada in cui sentiremo il nostro benessere sempre minacciato dal comportamento degli altri. E sentiremo gli altri sempre inadeguati a rispondere alle nostre richieste. E noi sempre più impotenti rispetto al nostro desiderio di felicità.
Siamo noi i responsabili della nostra felicità: se ci mettiamo nella condizione di farla dipendere da una relazione, da una persona, saremo sempre soggetti a sbalzi d’umore e a impreviste rabbie. Forse ci saranno momenti entusiasmanti ma saremo sempre su una giostra di cui non abbiamo il volante. E l’effetto che il nostro bisogno farà all’altro sarà sempre più pesante perchè nessuno può sostenere a lungo le pretese del nostro cuore narcisistico.
Rischieremo così di sentire che nessuno risponde al nostro bisogno senza capire che abbiamo messo troppo fuori da noi la possibilità di rispondere alle nostre necessità. Lasciamo che la felicità sia un augurio che ci fanno le persone che ci amano e che noi amiamo. Lasciamo che sia una sorpresa inaspettata. Non facciamola affondare con il peso delle nostre aspettative. Nessuna relazione è all’altezza dei nostri ideali perchè le relazioni sono materia reale.
Ci sono molti modi di spezzare il cuore. E tutti sembrano ruotare attorno a delle aspettative non realistiche, come quella in cui “una persona” entrerà nella nostra vita e noi vivremo per sempre felici. Lodro Rinzler
Pratica di mindfulness: La meditazione del fiume
© Nicoletta Cinotti 2017 Verso una accettazione radicale Foto di ©Ellison ds
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