• Passa al contenuto principale
  • Passa al piè di pagina
Nicoletta Cinotti
  • Nicoletta
  • I miei libri
  • Blog
  • Contatti
  • Iscriviti alla Newsletter
  • Mindfulness
    • Cos’è la Mindfulness
    • Protocollo MBSR
    • Protocollo MBCT
    • Il Protocollo di Mindfulness Interpersonale
    • Il Protocollo di Mindful Self-Compassion
    • Mindful Parenting
    • Mindfulness in azienda
  • Bioenergetica
    • Cos’è la Bioenergetica
    • L’importanza del gruppo
  • Corsi
  • Percorsi suggeriti
  • Centro Studi
  • Nicoletta
  • I miei libri
  • Blog
  • Contatti
  • Iscriviti alla Newsletter
AccediCarrello

generalizzazioni

Quel piccolo elemento di stupore

25/09/2023 by nicoletta cinotti Lascia un commento

Ogni giorno siamo di fronte a moltissime routine. Ripetiamo le stesse cose in casa, a lavoro, nelle relazioni. Convinti di riconoscere già – in anticipo – il senso delle cose. E così ci muoviamo a binario unico. Mentre la noia inizia a serpeggiare nel nostro quotidiano. mentre ci convinciamo che abbiamo bisogno di cambiare o almeno di aggiustar qualcosa per migliorare la nostra vita.

Manca qualcosa: ci manca quel piccolo elemento di stupore che suscita meraviglia e che alimenta la sorpresa e la gioia. Ci manca quel sobbalzo del cuore quando qualcosa di inaspettato si presenta. Tendiamo a pensare che le novità siano negative e così facciamo in modo che tutto sia sempre uguale per poi lamentarci per la sensazione di essere su un binario unico.

Per riprendere quel sobbalzo non abbiamo bisogno di cambiare partner, casa, lavoro, vita. Abbiamo bisogno di sciogliere la nostra resistenza allo stupore, alla gioia della novità. La nostra tendenza a rendere sempre uguali i nostri giorni per sentirsi sicuri. E poi a lamentarsi per la noia che occupa le nostre giornate.

Mettiamo in azione il nostro dis-abituatore: non abbiamo bisogno di cambiare vita ma, ancora una volta, di guardarla con uno sguardo da principiante. Abbiamo bisogno di vedere il piccolo – anziché il grande – di vedere il momento e di non usarlo come generalizzazione per tutta la nostra vita. Abbiamo bisogno di lasciare le porte alla sorpresa e quindi di convivere con la fisiologica incertezza della vita.

La vita è una routine e la routine è una forma di resistenza allo stupore. Abraham Joshua Heschel

Pratica del giorno: Addolcire, confortarsi, aprire

© Nicoletta Cinotti 2023 Il protocollo MBSR

 

Archiviato in:mindfulness continuum, Protocollo MBSR Contrassegnato con: generalizzazioni, gentilezza, gentilezza amorevole, Giornata internazionale della gentilezza, Nicoletta Cinotti, protocolli basati sulla mindfulness, protocollo mbsr, protocollo mbsr chiavari, protocollo mbsr genova, protocollo mbsr niccolò gorgoni genova, protocollo mbsr per young people, protocollo MBSR torino Niccolò gorgoni, protocollo mindfulness, protocollo mindfulness torino

Piccolo vademecum per mettere ordine nell’armadio dei pensieri

24/11/2016 by nicoletta cinotti Lascia un commento

Credo che uno dei compiti più ardui della consapevolezza sia riconoscere la differenza tra emozioni e pensieri. Di solito non facciamo caso a questo aspetto tanto siamo convinti di sapere riconoscere la differenza che c’è tra una emozione e un pensiero. Così è una sorpresa quando – portandoci l’attenzione – ci accorgiamo che invece non siamo così in grado di farlo. E ci accorgiamo anche che molte delle nostre emozioni sono, in realtà travestite da pensieri.

Le emozioni usano questo piccolo travestimento perché altrimenti non le prendiamo in considerazione. Hanno capito – le nostre emozioni – che, per farsi ascoltare, bisogna far finta di essere razionali e così diventano tanti ragionamenti mentali che con la razionalità non hanno molto a che vedere. Però possiamo imparare a riconoscere questi trucchi e rimettere le emozioni al loro posto. Non perché siano poco importanti ma perché nascondendosi da pensieri perdiamo la consapevolezza di cosa anima davvero il nostro panorama interno. Perdiamo la consapevolezza delle vere ragioni per cui pensiamo quello che pensiamo. E, soprattutto, non abbiamo una reale possibilità di scegliere che risposta dare: possiamo solo reagire.

Piccolo vademecum per mettere ordine nell’armadio dei pensieri

  1. Le generalizzazioni espresse dalle parole “sempre” e “mai” nascono dalla paura che si ripeta un dolore del passato. Lo facciamo perché vogliamo essere preparati e così perdiamo la novità del presente. Cura: la sospensione del giudizio
  2. Il biasimo: i pensieri in cui disapproviamo quello che abbiamo fatto o quello che hanno fatto gli altri nascono da rabbia e dolore. Cura: lasciar andare
  3. La lettura della mente, quando siamo convinti di sapere cosa pensa l’altro e di sapere già cosa dirà. Non è vero. Abbiamo un misto di rabbia, paura, noia, distrazione. Cura: mente del principiante
  4. Previsione del futuro, quando sappiamo già come andranno le cose. Invece è una invasione di ansia. Cura: stare nel momento presente

Il mio vademecum potrebbe continuare però, a dire il vero, abbiamo già parecchie cose da sistemare facendo così. Il resto lo faremo al prossimo cambio di stagione!

Pratica di mindfulness: Il panorama della mente

© Nicoletta Cinotti 2016 Mindfulness e bioenergetica Foto di ©random77

Archiviato in:mindfulness continuum Contrassegnato con: bioenergetica, blocchi corporei, blocchi energetici, ciclo di gruppi, ciclo di gruppi terapeutici, classe d'esercizi bioenergetici, classi d'esercizi bioenergetici, classi d'esercizi. nicoletta cinotti, consapevolezza, emozioni, generalizzazioni, lasciar andare, mente, mente del principiante, mindfulness, mindfulness e bioenergetica, Nicoletta Cinotti, parole, pratica di mindfulness, presente, rabbia

La generosità e i saldi

16/05/2016 by nicoletta cinotti Lascia un commento

La generosità ha una grande forza trasformativa. È un’esperienza che ci rende consapevoli di quello di cui abbiamo davvero bisogno. Ci apre nei confronti di una relazione e ci permette di comprendere che, spesso, dare è il modo migliore di ricevere.

Purtroppo la generosità attiva l’avidità: ossia il fatto che ci sia offerto qualcosa gratuitamente o generosamente non fa aumentare il rispetto verso l’offerta ma fa crescere la sensazione che “dovremmo” prendere di più. È una reazione che nasce dalla profondità del nostro bisogno. Dall’enormità della nostra fame. E, in quel semplice atto di avidità, dimentichiamo che chi ci ha offerto generosamente qualcosa merita gratitudine anziché spoliazione.

È come quando ci sono i saldi: il semplice fatto che qualcosa costi meno ci fa comprare di più, chiedere di più, e prendere anche quello di cui non abbiamo bisogno. Qualcosa che stazionerà nell’armadio a lungo senza trovare dimora. Eppure la generosità è la prima perfezione – paramita – di una mente risvegliata e guida la moralità del nostro comportamento. La generosità crea spazio e ci permette di non attaccarci a ciò che abbiamo. Condivido quello che scrivo per non alimentare un senso di vana auto-importanza. La conoscenza non mi appartiene: è frutto di una trasmissione che include me ma non mi rende depositaria assoluta.

È per questo che quando vedo la generosità derubata mi dispiace: se trovo un articolo copiato senza citarne la fonte, se sento che la mia disponibilità suscita avidità o sottovalutazione del valore mi dispiace. Non per me. Per l’altra persona che ha ricevuto un dono e non ne ha davvero apprezzato il contenuto.

Sarebbe semplice, a questo punto, non essere generosi. Non voglio punire me stessa per qualcosa che fanno gli altri. Percorrere la strada della generosità significa nutrire il lasciar andare, nutrire il non aggrapparsi, coltivare l’abbondanza, la vera abbondanza. Ritirarla perchè qualcuno la usa male sarebbe come far tornare in ombra un aspetto luminoso della nostra vita.

La generosità va solo coltivata. Con saggezza e, soprattutto con libertà dall’aspettativa che, se saremo generosi, saremo amati. Se saremo generosi ameremo, senza obbligo di restituzione. E impareremo che si riceve sempre da dove meno te lo aspetti.

La pratica della generosità riguarda il creare spazio. Vediamo i nostri limiti e li estendiamo continuamente creando così quell’espansività e spaziosità di cui la mente è – profondamente – composta. Questa felicità, rispetto di sé e spaziosità è il terreno appropriato in cui far fiorire la pratica della meditazione. È il luogo ideale da cui partire per una investigazione profonda, perchè questo tipo di spaziosità e felicità interiore dà forza e flessibilità, forza e flessibilità che sono necessarie per guardare veramente ciò che sorge nella nostra esperienza. Sharon Salzberg

Pratica di mindfulness: La consapevolezza del respiro

© Nicoletta Cinotti 2016 Tornare a casa

 

Archiviato in:mindfulness continuum Contrassegnato con: Bioenergetica e Mindfulness Centro Studi, blog nicoletta cinotti, Chogyam Trungpa, consapevolezza, consapevolezza del respiro, dare, destinazione mindfulness, felicità, generalizzazioni, gentilezza, gentilezza amorevole, meditazione, mindful, mindfulness, Nicoletta Cinotti, pratica di mindfulness, ricevere, sharon salzberg, tornare a casa

Il mercato della generalizzazione

02/12/2015 by nicoletta cinotti Lascia un commento

Ognuno di noi vorrebbe avere un’attenzione personale e unica. Che rispetti le nostre caratteristiche individuali. Penso che una vera relazione non possa che essere così: unica e irripetibile. Tanto più rivendichiamo la nostra unicità tanto più sarebbe utile che prestassimo attenzione al mercato delle generalizzazioni che vive dentro di noi. È una kasbah dove tutti sembrano avere qualcosa di ottimo da venderci: perché le generalizzazioni offrono certezze a buon mercato.

Peccato però che le generalizzazioni non siano affatto un segno di salute emotiva: sono, molto spesso, un segno di natura depressiva. Abbiamo bisogno di generalizzare, a partire da una esperienza personale, con l’illusione di proteggerci dalla delusione e dal dolore. Costruiamo così un blocco rigido di pensiero, che ripetiamo a noi stessi interiormente, e agli altri, per convincerci di non avere fiducia nel futuro. Perché, alla fine, la conclusione delle generalizzazioni è sempre la stessa: mettere in guardia contro l’aprirsi delle possibilità. Darle per perse. In questo modo, giorno dopo giorno, distruggiamo la nostra memoria del futuro ossia la fiducia e la speranza nelle possibilità della nostra vita. Una perdita dannosa. E che non ci rende più in grado di dimorare nel presente, anzi. Ci rimanda continuamente, in modo esplicito o implicito, al passato.

Ridurre la fiducia a blocchi chiusi di certezze inamovibili non ci renderà più protetti. Renderà la nostra mente più chiusa e il nostro cuore più duro. E la nostra memoria del futuro una prospettiva di noia. Decliniamo al singolare la nostra vita. Decliniamola in prima persona e nel modo indicativo. Usciamo dalla globalizzazione della generalizzazione. È una forma di protesta ecologica e sostenibile.

Il paradosso, però, è che potete cambiare voi stessi o il mondo soltanto se uscite per un attimo dai vostri soliti percorsi, se vi abbandonate e vi fidate e lasciate che le cose siano come sono già, senza cercare di realizzare niente, meno che mai obiettivi che non sono altro che il prodotto della vostra mente. Jon Kabat Zinn

Pratica di mindfulness: Il panorama della mente

© Nicoletta Cinotti 2015

Foto di ©Ennio Pereira R.

Archiviato in:mindfulness continuum Contrassegnato con: analisi bioenergetica, Bioenergetica e Mindfulness, blocchi, Centro Studi, depressione, generalizzazioni, jon kabat zinn, mente, mindfulness, Nicoletta Cinotti, protocollo MBCT, protocollo mbsr, psicoterapia corporea

Footer

Sede di Genova
Via XX Settembre 37/9A
Sede di Chiavari
Via Martiri della Liberazione 67/1
Mobile 3482294869
nicoletta.cinotti@gmail.com

Iscrizione Ordine Psicologi
della Liguria n°1003
Polizza N. 500216747, Allianz Spa
P.IVA 03227410101
C.F. CNTNLT59A71H980F

  • Condizioni di vendita
  • Privacy e Cookie Policy
  • FAQ
  • Iscriviti alla Newsletter

Le fotografie di questo sito sono state realizzate da Rossella De Berti e Silvia Gottardi
Concept e design Marzia Bianchi

WebSite by Black Studio