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La storia del crepaccio è la storia della vulnerabilità

05/01/2018 by nicoletta cinotti Lascia un commento

Per Natale mi hanno regalato un CD di Leonard Cohen. Così tutti i giorni lo ascolto e lo sento ripetere quella frase ormai famosa: C’è un crepa in ogni cosa è da lì che entra la luce. C’è anche un poema di Rumi che recita esattamente la stessa strofa: chissà se la frase arriva proprio da lì! Certo mi colpisce questa frase che ripete – con dolcezza – quello che tutti i giorni ognuno di noi sperimenta: la nostra vulnerabilità.

Facciamo molto per curarla e, a volte per evitarla. Eppure è da lì che parte ogni spinta verso il cambiamento. Non è lo scorrere placido delle acque del fiume che ci fa cambiare direzione. Sono gli ostacoli. Il torrente canta quando incontra gli ostacoli e anche noi, in qualche modo, cantiamo proprio quando siamo di fronte alla nostra vulnerabilità. Senza queste piccole e grandi fratture la nostra vita avrebbe preso un altro corso.

Così onorare la nostra vulnerabilità è il primo passo. Il secondo può essere esplorare con consapevolezza cosa facciamo quando ci sentiamo vulnerabili. Andiamo verso il rimprovero o verso la compassione? Cerchiamo di correre prima possibile ai ripari, spinti dal nostro perfezionismo, o cerchiamo aiuto? Tendiamo a isolarci o a cercare contatto? E come rispondiamo alla vulnerabilità delle persone che amiamo? Per strano che possa sembrare spesso, la prima reazione alla vulnerabilità è la rabbia. Soprattutto se riguarda una persona che amiamo. Ci arrabbiamo perchè è in pericolo, ci arrabbiamo perchè siamo spaventati.

Così, ad essere onesti, guardare il crepaccio che sta nella vita, guardare la crepa che c’è in ogni cosa, non è affar semplice. Abbiamo proprio bisogno della dolce voce di Cohen per farlo. Oppure della luce della nostra self compassion.

Perchè le persone più difficili da perdonare non sono gli altri: siamo noi.

Viviamo in un mondo vulnerabile. E uno dei modi che abbiamo per relazionarci con la vulnerabilità è cercare di offuscarla…La ricerca scientifica ci insegna però che non possiamo offuscare selettivamente una emozione. Non possiamo dire non voglio il dolore, non voglio la vergogna o la delusione. Non possiamo offuscare solo i sentimenti difficili senza offuscare tutte le nostre emozioni. Non possiamo offuscare selettivamente ciò che non ci piace. Se offuschiamo queste emozioni offuschiamo anche la gioia, la gratitudine, la felicità. Brenè Brown

Pratica di mindfulness: Self compassion breathing

© Nicoletta Cinotti 2018 A scuola di grazia e non di perfezione

Foto di © morillo

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