Sappiamo bene cosa vuol dire quando un’emozione, anziché attraversarci, sosta in noi a lungo. Raramente avviene per emozioni positive: molto spesso sono i nostri dolori o le nostre rabbie che rimangono e vanno a costruire un sentimento di fondo. Che colora la nostra giornata. Altre emozioni ci attraversano ma quell’impronta della mattina si trasforma in una nube tutt’altro che passeggera.
Le emozioni emergono per ragioni che sfuggono al nostro controllo ma sono i pensieri che poi le solidificano. Questo avviene proprio perché i pensieri impediscono lo scorrere naturale delle emozioni. Spesso facciamo così perché quello che è avvenuto sfugge alla nostra comprensione o al nostro controllo.
Così, strano a dirsi, ma sono le strategie di controllo che molto spesso solidificano le emozioni. Quelle strategie che usiamo per comprendere le cose e il mondo ci giocano un brutto scherzo. Ci portano lontano dal flusso del presente e, per proteggerci da situazioni future, ci condannano ad una ripetizione: quella dei nostri pensieri.
Così, se vogliamo scioglierle di nuovo, abbiamo bisogno di riconoscere qual è la convinzione che realizziamo trattenendole con i nostri pensieri: stiamo dimostrando qualcosa a noi stessi o agli altri? O ci stiamo convincendo che qualcuna delle nostre paure è realtà? Perché, fino a che non scopriremo le nostre convinzioni di fondo, loro continueranno, silenziosamente, a lavorare.
La meditazione di consapevolezza ti insegna a riconoscere i ricordi e i pensieri dannosi nel momento stessi in cui sorgono. Ti rammenta che sono ricordi: che sono come slogan di propaganda, non sono reali. Non sono te. Mark Williams e Danny Penman
Pratica di mindfulness: La meditazione del lago
© Nicoletta Cinotti 2022 Scongelare il cuore: il protocollo MBCT online