
Sappiamo abbastanza bene, e per esperienza diretta, che impariamo per prove ed errori. Le prove sono quelle che ci offre la vita: non siamo andati a cercarle ma ci sono capitate. Sono arrivate come un vento e se ne sono andate come una tempesta.
Le prove fanno crescere tanto che spesso cerchiamo delle sfide proprio per questa ragione. Per crescere, per misurarci, per vedere quali sono le nostre possibilità reali. Così, alla fine, tra le prove della vita e le sfide che ci diamo noi, il nostro cuore è sottoposto ad una palestra costante.
Sia che si trattino di sfide che abbiamo scelto, sia che si tratti di prove alle quali siamo stati sottoposti a caso, alla fine ci aiutano a fare tre passaggi fondamentali, che ripetiamo più e più volte.
Il primo passaggio è conoscere che cosa vogliamo fare, conoscere la nostra vocazione, la nostra passione, dove dirigere la nostra energia. Non sono passaggi che facciamo una volta per tutte. Li ripetiamo ogni giorno e ci orientano rispetto alle nostre capacità. La sfida è realizzare proprio quelli che sono i nostri talenti. È una sfida che si basa su quello che sappiamo fare e lo coltiviamo per farlo crescere. È la sfida del sì.
Il secondo passaggio nasce, invece, da quello che non sappiamo fare. Dall’incontrare un limite e dallo scegliere se provare a varcarlo o considerarlo uno stop. È una sfida che coltiva la nostra saggezza, la capacità di discriminare se fermarsi o andare avanti. E quindi si basa su quello che non sappiamo o non vogliamo fare. È la sfida del no.
Il terzo passaggio è, infine, conoscere chi siamo. È la sfida del tornare a casa, del riportare il senso di ciò che accade all’interno anziché all’esterno. Del comprendere e comprenderci, del riconoscere il sapore della nostra vita.
Ogni giorno, uscendo di casa, realizziamo la sfida del sì e del no. Ogni sera, tornando a casa possiamo realizzare la sfida del sapere chi siamo. E, se sappiamo chi siamo, non portiamo la rabbia dell’ufficio, il nervosismo della frustrazione, i pensieri del lavoro. Portiamo noi. E quello è il momento in cui siamo davvero a casa, in qualsiasi luogo.
Non smetteremo di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta. T. S. Eliot
Pratica di Mindfulness: Esplorare rifiuto e accettazione
© Nicoletta Cinotti 2023 Il protocollo MBCT
Lascia un commento