Sono poche le cose che, nella vita, non richiedono creatività.
Che tu stia componendo una sinfonia, scrivendo un saggio, cercando lavoro, cucinando un pasto o esprimendo una opinione, è difficile raggiungere un obiettivo senza creatività. I risultati dei tuoi sforzi dipenderanno, in buona parte, da come definisci la creatività. Nel Dzogchen (Grande Perfezione) che raccoglie gli insegnamenti del buddismo Vajrayana, la vera creatività più che essere una qualità personale o una azione o comportamento specific, è uno stato dell’essere.
La creatività può essere vista come uno stato naturale di flusso che, senza sforzo e spontaneamente, non solo dà vita ad una forma manifesta ma a tutte le esperienze corporee, energetiche e mentali. Questo stato di flusso, che ha le sue radici nell’apertura, avviene solo in assenza di paura e speranza. È naturalmente gioioso, pacifico, compassionevole, espansivo e potente.
Quando sai come entrare pienamente in questo stato di flusso creativo, le sue qualità benefiche si estendono in ogni area della tua vita. Che siano bellissimi quadri, o che la tua musica sia più profondamente espressiva o ciò che scrivi più commovente e autentico oppure che tu sia più in grado di risolvere problemi sul lavoro o conflitti con le persone che ami o cambiare spontaneamente il tuo modo di pensare, tutto questo avviene con maggiore spontaneità.
Il modo sbagliato di creare
Facciamo un esempio: la tua meta creativa del giorno è qualcosa di molto utilitaristico, per esempio convincere il tuo capo che meriti una promozione. Sai che si è appena aperta una nuova posizione interessante per te, alla quale pensi da settimane. Adesso però è necessario convincere il tuo capo, mostrargli aspetti positivi, presentare buone argomentazioni. Esprimerle on fiducia in te stesso, capacità di relazione e entusiasmo. insomma quelle qualità che ogni capo vorrebbe nei propri dipendenti.
Molte persone cercano soluzioni creative nel momento in cui il loro flusso creativo è bloccato e come risultato le loro azioni e i loro discorsi appaiono tesi e innaturali. Per esempio immagina di incontrare il tuo capo una mattina in cui sei di cattivo umore. Qualunque sia la ragione ti senti un po’ depresso, pessimista e nervoso. Il problema è che ti senti identificato con una energia negativa. Pensi, “sto male,” o “c’è qualcosa che non va stamattina.” È un sentimento di svalutazione con cui ci svegliamo spesso.
Non riesci a fare nulla di utile con questa energia negativa. Rimani nel tuo cattivo umore, come al solito. E, man mano che si avvicina l’appuntamento fissato, il nervosismo aumenta e la tua mente diventa sempre più iperattiva. Cominci a domandarti se c’è già qualcuno che è stato scelto per la nuova posizione, Ti chiedi se qualcuno si è accorto di come lavori o se qualcuno pensa che tu faccia troppi errori e così via. Se questi pensieri continuano, quando arriverai all’appuntamento cercherai di nascondere la tua paura e la tua agitazione. Parli bene, sei vestito professionalmente, ripeti le argomentazioni che ti sei preparato sul perché meriti quella posizione ma internamente le condizioni non sono favorevoli. Non importa quanto sorridi o parli perché le parole sono sforzate e poco spontanee.
Invece di mostrare sicurezza e entusiasmo, comunichi un senso di dubbio e conflitto. Il tuo capo potrà pensare che sia dovuto al nervosismo. Oppure ritenere che tu stesso dubiti della possibilità di prenderti nuove responsabilità e che, forse, la promozione non va bene per te.
Aggiustare la messa a fuoco
Particolarmente nelle situazioni stressanti, come quella descritta sopra, le persone tendono a focalizzarsi troppo sul risultato e troppo poco sul creare le condizioni perché i risultati emergano spontaneamente. Se suoni il piano preoccupandoti di quello che il pubblico pensa della musica, le tue note non saranno armoniose. Se fai un acquarello preoccupandoti di ogni pennellata, il lavoro finito mancherà di anima. Se fai un regalo preoccupandoti di come verrà percepito il suo valore, potrà sembrare che non venga dal cuore. Per smettere di essere catturati in queste paure e speranze è necessario, per prima cosa, smettere di essere focalizzati così tanto sui risultati.
Nel calcio i giocatori sono allenati ad avere un solido contatto con la palla, prima ancora che a fare goal. L’idea è che siano consapevoli delle aree di tiro ma rimanendo – prima di tutto – in un contatto fermo con la palla.
Pensa a come stai quando aiuti qualcuno che ami a crescere o a fare dei cambiamenti. Le persone che aiutano gli altri non basano le loro azioni sulle paure e le speranze e non si preoccupano del valore di quello che fanno.Sentono solo il piacere e l’apertura di fare un compito -semplice – senza aspettative. Se puoi avere una simile apertura nella tua vita professionale questo è più importante di una promozione. È buono divertirsi facendo quello che fai, senza l’aspettativa di diventare ricco o di fare soldi. Questo è quello che si chiama una professione creativa.
Tre passi per la creatività
Se stai cercando di trasformare una vita di tristezza e depressione in felicità e gioia, o vuoi portare ad un livello maggiore il tuo lavoro artistico, invece che tenere l’attenzione sui risultati, focalizzati su questi tre passi:
1. Fai pulizia degli ostacoli interiori
Il primo passo verso lo scioglimento e l’apertura del flusso di creatività è ottenere uno stato di apertura. E per fare questo è necessario pulire la tua immagine negativa, la tua autocritica interna.
Le persone che sono bloccate hanno sempre delle scuse per non andare avanti: non hanno abbastanza soldi o sostegno dalla famiglia, o dagli amici o colleghi.Puoi pensare che non vali abbastanza oppure che nessuno è riuscito a farlo finora o che non è il momento giusto. Che siano dieci o cento ragioni, i fattori esterni non sono il vero ostacolo. Il vero ostacolo è interno. Non è un’altra persona ma sei tu e il tuo attaccamento ad aspetti di te che ti bloccano.
Ci sono molti metodi per migliorare la tua immagine e pulire la tua consapevolezza. Uno è la psicoterapia, l’altro lo yoga o le tecniche di meditazione
Ti presento una semplice pratica che puoi iniziare proprio adesso per cominciare il processo di scioglimento della tua energia creativa.
- • Nota il tuo dialogo interno. Magari stai dicendo a te stesso, continuamente, “non può funzionare” , “non piacerà a nessuno”, “non ho energia”, oppure “non vale la fatica”. Identifica il tuo ostacolo primario, semplicemente prendendone consapevolezza che è dentro di te. Già questo aiuta ad attivare il processo di sblocco.
- • Siediti comodo, chiudi gli occhi e prendi del tempo per sentire la quiete nel tuo corpo. Ascolta il silenzio dentro e fuori di te e dimora nella spaziosità della mente. Rimani in questo spazio aperto per alcuni minuti o più a lungo.
- • Adesso, da questo spazio di quiete, silenzio, apertura, porta la consapevolezza al tuo ostacolo principale. Osservalo così com’è – nudo e crudo – senza giudizi, concetti o valutazioni. Questa parte è quella che definisco “scegliere il tema”.
- • Fai un respiro profondo, di pura consapevolezza entrando direttamente in contatto con l’immagine o la sensazione energetica relativa all’ostacolo interiore che hai visualizzato. Mentre espiri, espira dal blocco e sperimenta com’è sentirlo dissolvere nello spazio. Sìì consapevole di quello spazio e dimora in questa dimensione, senza sforzo, per qualche minuto.
Ripeti più e più volte questo tipo di respirazione fino a che non emerge una sensazione interiore di maggior chiarezza. Più diventi consapevole di ciò che blocca la tua creatività e più pratichi questa forma di chiarificazione e più scopri e coltivi un senso positivo di te. Una sensazione che si basa sulla dimensione che sperimenti in questo spazio privo di ostacoli. Questo senso di te non ha niente a che vedere con l’identità e tutto a che vedere con l’apertura. Tu sei questo spazio infinito che hai aperto.
Potresti provare paura senza quel familiare senso di dolore legato a chi sei e alla paura di esistere. Ma se chiarisci questi aspetti di autocritica, se chiarisci l’immagine negativa che hai di te stesso, puoi iniziare a scoprire che , in sua assenza, puoi essere qualsiaisi cosa. Un senso di sé che è basato sull’apertura è indistruttibile, e fiducioso.
Qualunque sia la pratica che scegli di usare il vero punto è scoprire questo spazio di spaziosità interiore. Non dedicare tutto il tempo a purificare e sciogliere fli ostacoli ma diventa anche più familiare con l’apertura che ne risulta perché ogni momento che passi in questo stato di apertura è cumulativo e sostiene la tua capacità di stare nel flusso. Lascia andare, dimora nell’apertura e prendi confidenza con questa dimensione. Coltiva la fiducia nel fatto che la tua vera natura non potrà essere cambiata da nessuna forza.
2. Apri il tuo potenziale
Se puoi allontanare le nuvole scure che l’immagine negativa di te produce e diventare più a tuo agio con la vastità del cielo, puoi dimorare in profondità in quello spazio. Allora comincerai a sentire un senso di pace e una apertura ancora maggiore. Una qualità luminosa che non è altro che la luce delle tue potenzialità e della tua consapevolezza.
Così il secondo passo verso la liberazione del flusso di creatività è coltivare e connetterti pienamente con la consapevolezza e con il senso di una potenzialità illimitata. Una volta che farai così potrai realizzare che non solo sei molto di più di ciò che hai sempre pensato di essere ma che il tuo mondo è pieno alternative positive. Non manca nulla alla tua vita: sei completo.
Trovare soluzioni ai problemi non solo richiede una nuova prospettiva ma, a volte, richiede di esplorare un orizzonte interamente nuovo. Per esempio negli ultimi mesi ho incontrato molte persone che mi dicevano di non riuscire a trovare lavoro. Ma io sento che la vera ragione per cui non riescono a trovarlo è perché cercano nella stessa direzione in cui non l’hanno trovato in passato. Il vero punto è lasciar andare consciamente ed energeticamente non solo la sensazione interiore di essere bloccati ma anche quella esterna.
È difficile guardare in un luogo nuovo per trovare soluzioni quando siamo la stessa persona di prima. Quando ci sono ostacoli nel raggiungere un obiettivo – personale, professionale, spirituale – il cambiamento deve avvenire all’interno.
3. Nutrire un senso di calore
Una volta che hai realizzato un senso di apertura, fiducia e un potenziale non limitato, queste qualità gioiose – quello che io chiamo calore – può sorgere spontaneamente. È questo calore che, alla fine, fa emergere e manifestare la creatività. Quindi la terza condizione per connetterti con la tua natura creativa, è sviluppare un senso di calore.
Così come il cielo è la fonte primaria per il sole e per il vento, che danno vita agli alberi e ai fiori, così l’apertura è la sorgente della fiducia e del calore che da vita alle manifestazioni creative.
Il calore è il luogo da cui amore, compassione, gentilezza, espansività, creatività sorgono. È come sedere in uno spicchio di sole in una fredda giornata invernale. Man mano che la luce ti scalda cominci a sorridere. Il calore che sperimenti è la sensazione di sentirsi completi o, più precisamente, di non sentirsi più incompleti. Sei consapevole che ogni sensazione di inadeguatezza è dissolta e che sie più connesso con il tuo vero Sé, e così, spontaneamente, emerge un senso di completezza.
Quando creiamo più spazio e consapevolezza le qualità positive sorgono spontaneamente; un senso di calore diventa più familiare e i sentimenti gioiosi che l’accompagnano diventano più frequenti
In questo modo possiamo lasciare che il sorgere dei sentimenti positivi sia spontaneo e possiamo fare in modo che si espandano nel corpo. Lascia che la tua voce nasca da quella sensazione interiore e sentirai come il calore degli altri sarà la prima risposta. Questo, alla fine, è ciò che cerchiamo da tutta la vita
La vita di un artista
Le persone a volte cercano di creare artificiosamente questo senso di calore nelle loro relazioni con gli altri. Il risultato non può che essere un successo limitato. È solo quando abbiamo dissolto le nubi della mente che il calore del sole può raggiungerci. E la nostra creatività può esprimersi.
In ogni momento considera il punto in cui sei nel processo che ho delineato sopra piuttosto che forzare la creatività prima del tempo.
Quando le giuste condizioni saranno poste un flusso di creatività non limitato, sorgerà spontaneamente. E se non sorge non sarà un problema invitarle, offrendogli un po’ di energia. Mettendo le giuste condizioni, il risultato non potrà che arrivare.
L’azione spontanea è una azione gioiosa e questa è la vera creatività. Che sia una madre che tiene in braccio il suo bambini, un grande artista che dipinge, un bodhisattva che esprime compassione per tutti gli esseri senzienti: una piena immersione nel flusso creativo porta un senso di libertà, giocosità e gioia.
Se crei da questo spazio il tempo passa senza che tu te ne accorga perché vai al di là del tempo e dello spazio. Sperimenterai una qualità di illuminazione durante questi momenti senza tempo e queste qualità sono di gran lunga più preziosie del prodotto che puoi creare. Questa è la vita di un artista
Questo articolo è tratto dal seguente articolo. Mi è sembrato così bello che non potevo non offrirlo ai lettori italiani. Il link sottostante permette la lettura in inglese