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destinazionemindfulness

Sostituire l’auto-critica con l’auto-nutrimento

24/10/2018 by Paola Iaccarino Idelson Lascia un commento

Il Mindful Eating sostituisce l’auto-critica con l’auto-nutrimento. Sostituisce la vergogna con il rispetto per la nostra saggezza interna.

Un breve esempio

“Prendiamo un’esperienza tipica. Mentre torna verso casa, Sally pensa con ansia al discorso che deve preparare in vista di un’importante riunione di lavoro. Deve assolutamente finirlo, la scadenza è ormai vicina. Appena arriva a casa, però, prima di mettersi al lavoro  decide di rilassarsi un po’ davanti alla TV. Si siede sul divano e appoggia un sacchetto di patatine sul tavolino accanto alla poltrona. Comincia a mangiarne quattro o cinque. Mano a mano che s’immerge nel programma che sta guardando in TV, mangia sempre più velocemente. Alla fine del programma, guarda il sacchetto e si accorge di averlo mangiato tutto. Si biasima per aver perso del tempo ed essersi ingozzata di cibo spazzatura. “Troppo sale e troppi grassi! Stasera niente cena!”. Distratta dal dramma in TV, per mascherare l’ansia causata dal suo procrastinare, ha ignorato cosa stava succedendo nella sua mente, nel suo cuore, nella sua bocca e nel suo stomaco. Ha mangiato senza alcuna consapevolezza. Così finisce per andare a letto senza aver nutrito il corpo e il cuore, con la mente ancora in ansia per il discorso da preparare.

La prossima volta in cui si trova in una situazione simile, decide sì di mangiare le patatine ma di mangiarle in maniera consapevole. Prima volge l’attenzione alla mente. Osserva che la sua mente è preoccupata per un articolo che ha promesso di scrivere. La mente le dice che dovrebbe mettersi al lavoro subito. Poi osserva il suo cuore e nota che si sente un po’ sola perché suo marito è fuori città per qualche giorno. Poi osserva il suo stomaco e il suo corpo e nota che ha fame ed è stanca. Ha bisogno di nutrimento. L’unica persona in casa che può darglielo è lei.

 

Decide di regalarsi una piccola coccola mangiando le patatine (notate che il mindful eating ci da il permesso di giocare con il cibo). Tira fuori 20 patatine dal sacchetto e le mette in una ciotolina. Ne guarda il colore e la forma. Mangia una patatina, assaporandola bene. Fa una pausa e poi ne mangia un’altra. Non c’è giudizio, non c’è giusto o sbagliato. Sta semplicemente osservando le diverse sfumature di giallo e marrone sulla superficie di ogni patatina, il gusto del sale sulla lingua, il suono croccante che sente con ogni morso, la consistenza che va da croccante a morbida. Si chiede come queste patatine siano arrivate sul suo piatto, consapevole della sinergia tra il sole, la terra, la pioggia, il contadino che ha raccolto le patate, i lavoratori alla fabbrica di patatine, il camionista che le ha consegnate al negozio, il negoziante che le ha sistemate sullo scaffale e la cassiera che gliele ha vendute.

Facendo una piccola pausa tra una patatina e l’altra, la coccola dura circa 10 minuti. Quando finisce le patatine nel piatto, osserva di nuovo il corpo per vedere se c’è ancora qualche parte di sé che è affamata.

Nota che la sua bocca e le sue cellule hanno sete, e quindi  beve un bicchiere di succo d’arancio. Il suo corpo le dice anche che ha bisogno di proteine e di qualcosa di verde e così si prepara un’omelette al formaggio e un’insalata di spinaci.

Dopo aver mangiato, osserva ancora la mente, il corpo e il cuore. Il cuore e il corpo si sentono nutriti ma la mente è ancora stanca. Decide di andare a dormire e di lavorare all’articolo la mattina seguente, appena sveglia, con la mente fresca e riposata. Si sente ancora sola, anche se un po’ meno dopo aver ponderato quanti esseri viventi hanno collaborato per portarle le patatine, le uova, il formaggio e gli spinaci. Decide di chiamare suo marito e augurargli buona notte. Va a letto con corpo, mente e cuore sereni e dorme profondamente”.

Sally ha virato dall’auto-critica all’auto-nutrimento. Ha imparato a prendersi cura di sé.

© Paola Iaccarino Idelson

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 Si perdono o si prendono chili mangiando e cucinando con la mindfulness?

20/10/2018 by Paola Iaccarino Idelson Lascia un commento

Non lo so.

Quello che si può perdere è il peso dovuto all’infelicità e all’insoddisfazione nei confronti del cibo e del mangiare. Quello che si può acquistare è un semplice senso di gioia e piacevolezza riguardo al mangiare. Questo è un diritto fondamentale  di tutti gli esseri umani.

 

Tutti dobbiamo mangiare. È uno dei requisiti essenziali per la vita. Nella parte del mondo dove probabilmente ti trovi se leggi questo post quasi nessuno ha difficoltà a procurarsi del cibo, anzi spesso abbiamo un’offerta quasi illimitata, che ci disorienta, ci confonde.  E forse anche per questo, quest’attività è spesso carica di dolore e stress, senso di colpa e vergogna, disperazione e desiderio insoddisfatto. Quando impariamo a mangiare consapevolmente, il cibo si può trasformare da fonte di sofferenza a fonte di rinnovamento, auto-conoscenza e piacere.

con Paola Iaccarino Idelson

 

Workshop Mindful Eating Novembre 2018

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Onorare i maestri

28/07/2016 by Valeria Maggiali Lascia un commento

La gratitudine, è essa stessa il paradiso”
“Gratitude, it’s the Even itself”
Rumi

Estate…tempo di pausa e di gratitudine

Martedì scorso, 19 luglio, in occasione della luna piena, è stata la festa detta Guru Purnima, ovvero il cuore di tutte le cerimonie in India, in cui si celebrano i  Maestri o Guru. Maestro è tutto o tutti coloro che conducono a Dio, o meglio che aiutano nel cammino verso la Compassione e l’Amore. Anche elementi della natura quali gli alberi vengono celebrati come Guru, poiché di tutta la fatica di crescere da un piccolo seme ne traggono frutti da condividere, che verranno donati agli animali e agli uomini. E’ la festa di tutti coloro che riconoscono di essere su questo cammino e di chi, consapevolmente o meno, ci ha liberato da qualche fardello, facendoci intravvedere possibilità nuove di stare, di riconoscersi umani e ha risvegliato in noi, scintille di consapevolezza. Io devo molto ai miei Maestri, sono tanti e non tutti sanno di esserlo o sono riconosciuti come tali, sono le persone che mi hanno toccato il cuore, anche solo per un attimo hanno incrociato il mio cammino e fatto un po’ di luce.

Da circa 20 giorni è con me un maestro speciale, me lo sono cresciuto nella pancia per circa 10 mesi, ha toccato le corde più profonde di me, navigato nelle mie viscere, probabilmente non sempre accoglienti, ed ora mi chiede di essere presente sempre, per lui, di aiutarlo davvero a crescere, di capirlo, contenerlo, nutrirlo…non un compito facile, diventare mamma un po’ ogni giorno, rimanere donna, moglie, amica, sorella e a mia volta figlia…celebro il mio maestro e la sua purezza, la sua fiducia incondizionata che mi spiazza e celebro chi con me condivide la strada ogni giorno, per le parole dette sapientemente, i silenzi e l’Amore.

Questo bimbo porta il nome di Shiva, il padre dello Yoga, perché se sono la persona che sono oggi lo devo anche a questa pratica, che mi insegna il corpo e le mie radici e che insegno con la gioia e la fiducia di contagiare e poter toccare il cuore di qualcuno.

“La gentilezza nelle parole crea confidenza; la gentilezza nel pensiero crea profondità; la gentilezza nel dare crea amore.” –

Vi aspetto all’evento di presentazione del 21 Settembre dalle 20.30 in forma di chiaccherata tra me e Nicoletta Cinotti: che differenze c’è tra Bioenergetica e Yoga? lo trovi qui: yoga e bioenergetica

e per qualche informazione in più rispetto alla pratica di Vinyasa Yoga a Chiavari e Genova: vinyasa-yoga, vinyasa yoga flow, vinyasa-yoga-a-chiavari

da Ottobre 2016

Martedì 20.00-21.30 Genova, Via I. Frugone 15/2
Giovedì dalle 13.00 alle 14.30 Chiavari, Via M. Liberazione 67

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Mangiare senza fare nient’altro

23/07/2016 by nicoletta cinotti Lascia un commento

Questa settimana, quando mangi o bevi, non fare nient’altro. Prenditi del tempo per gustare quello che stai facendo. Apri i sensi: al colore, all’odore, al sapore, quando il cibo è in bocca e quando è davanti a te. Ascolta il suono del cibo mentre mangi o mentre bevi. Per aiutarti puoi attaccare un post it con su scritto “Just eat”. Mettilo su quelle che sono le tue fonti di distrazioni: computer, televisione, radio, per ricordarlo.

Il programma di Mindful Eating

Scoperte

Questa non è una abitudine facile per molte persone. Spesso mangiamo facendo altre cose, camminando da una stanza all’altra, al computer, in macchina. In questo modo il cibo è una delle nostre abitudini automatiche. Fatte senza pensarci e senza assaporarlo. Per questa ragione abbiamo bisogno di sempre più cibo perché l’eco del gusto e della soddisfazione arrivi al nostro corpo.

La lezione profonda

Quando non prestiamo attenzione è come se il cibo non esistesse. Così ci fermiamo solo quando siamo davvero troppo sazi anziché quando siamo soddisfatti. Come dice  Thich Nhat Hanh

Ci sono persone che quando mangiano non mangiano davvero quello che stanno mangiando. Mangiano i loro dispiaceri, la loro paura, la loro rabbia. il loro passato e il loro futuro. Non sono davvero presenti, con il corpo e la mente insieme.

How to train a wild Elephant Jan Chozen Bays

 

© destinazionemindfulness.com by Nicoletta Cinotti

 

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