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Paola Iaccarino Idelson

Mindful eating: un approccio rivoluzionario

26/02/2020 by Paola Iaccarino Idelson

E’ vero, per me il Mindful Eating è stata una scoperta fondamentale nella vita, una sorta di rivelazione.

E sempre di più che seguire questo approccio sia una piccola rivoluzione quotidiana.

Se vuoi approfondire l’argomento attraverso una giornata di pratiche puoi venire ad assaporare l’inizio della primavera

https://www.nicolettacinotti.net/eventi/come-saziare-la-fame-emotiva-mindful-eating-workshop/

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Il gelato mestruale

26/10/2019 by Paola Iaccarino Idelson

Ho sempre amato le mie mestruazioni!

So che starai pensando “ma è pazza? Come le viene in mente?”

E’ vero, c’è il mal di pancia, il mal di schiena, a volte ci si trova in situazioni imbarazzanti, ma a me è sempre piaciuto tanto, perché ogni mese le mestruazioni mi ricordano di avere un corpo che si esprime al di là di me, perché mi mettono in contatto ogni mese con la mia parte più “animale”, perché improvvisamente sento una serie di emozioni, a volte anche spiacevoli, di cui mi posso prendermi cura in maniera dolce e infine perché ogni mese le mie cellule (e probabilmente anche il mio cuore) mi chiedono un gelato che mi gusto fino all’ultima leccata, mi una pizza margherita, un pezzo di carne rossa, possibilmente al sangue e tanto latte. Tutto ciò è una richiesta forte del mio corpo, un bisogno che è più forte se durante il mese non ho mangiato carne né bevuto latte (cosa che capita di frequente). E la cosa più bella è che digerisco tutto e non mi sento in colpa! Le mie idee sui cibi salutari, sull’eticità e la sostenibilità dell’alimentazione si fanno da parte per far spazio ai bisogni del corpo. E quando ascolto il mio corpo basta un buon hamburger piccolo di carne chianina, un cono gelato piccolo di Gay Odin, la mia gelateria preferita e a volte una pizza margherita che mi soddisfa e non mi appesantisce.

Quando siamo in contatto più diretto con il nostro corpo è più facile ascoltare i suoi bisogni e soddisfarli ci porta gioia, calma, gratitudine e ci fa sentire bene nel corpo e nel cuore. Non mangiamo grosse quantità alla ricerca di ciò che ci può soddisfare perché le nostre cellule sanno cosa vogliono, non mangiamo alla rinfusa per cercare di colmare un vuoto  perché il corpo sa che bisogno colmare, non mangiamo ripetutamente perché scegliamo gli alimenti giusti e la quantità giusta per noi.

E tu cosa desideri durante le mestruazioni?

Paola Iaccarino Idelson

Se questo articolo ti ha incuriosito forse ti interessa anche il percorso intensivo di Mindful eating che partirà tra poche settimane

https://www.nicolettacinotti.net/eventi/mindful-eating-percorso-intensivo-2/

 

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Le mille forme del cibo

13/10/2019 by Paola Iaccarino Idelson

Le mille forme del cibo. Negli ultimi anni ci siamo abituati, anche senza volerlo, a vedere mille forme di cibo: in internet, in televisione, per strada. Tanti cibi nuovi, cibi pronti, cibi veloci, merende di ogni genere, cibi esotici, cibi tradizionali, super-cibi, ecc.ecc.ecc. Mi fa sempre strano entrare in un supermercato e guardare scaffali pieni di uno stesso genere di cibo con così tante declinazioni: biscotti di ogni forma, colore, tipo, farina, farcitura, ma se pensiamo alle bevande gasate quante ne hanno inventate da 20 anni a questa parte!! Colori sempre più fosforescenti che si affiancano a nettari sempre più “naturali”. Credo che mi impressiona tanto uno scaffale di un supermercato perché non ci vado spesso, preferisco comprare il mio cibo nei mercatini degli agricoltori, dal pescivendolo e dal panettiere.

Un’altra cosa che mi impressiona molto è sentire parlare di cuochi, ristoranti stellati e programmi televisivi e credo che mi impressioni tanto perchè non ho la TV e quindi non sono avvezza a questo genere di discorsi. E ancora, occupandomi di cibo il mio profilo Instagram è pieno quasi esclusivamente di foto di cibi.

La settimana scorsa sono stata ad un seminario internazionale sulla Dieta Mediterranea della durata di 5 giorni. Allievi e docenti nello stesso albergo e allo stesso tavolo per 2-3 volte al giorno. Ho scoperto una popolazione che fotografa cosa ha nel piatto prima di mangiare!!!

Perché vi racconto tutto questo? Perché mi stupisce, perché osservo quante valenze ha il cibo oltre alla sua funzione primaria. Ma quello su cui mi fa piacere riflettere oggi è proprio la sua funzione primaria,  la sua essenza e la sua essenzialità. E’ un mio tarlo. Ho intrapreso la mia formazione di nutrizionista perché volevo occuparmi del cibo in quanto essenziale. Cosa c’è di più essenziale del cibo? Chiedetelo ad una persona molto povera che magari vive nel continente nero o indiano.

E allora, riportiamo l’attenzione, anche per pochi minuti al giorno, anche mangiando solo i primi bocconi della pietanza che si trova nel nostro piatto, all’essenzialità del cibo e alla nostra relazione con esso. Quanto è intima? Quanto è essenziale? Quanto ci nutre?

Non ho risposte. Ognuno può scoprire le proprie.

Paola Iaccarino Idelson

Se questo articolo ha suscitato la tua curiosità forse ti interessa il percorso intensivo di MIndful Eating che parte Sabato 19 Ottobre a Genova.

https://www.nicolettacinotti.net/eventi/mindful-eating-percorso-intensivo-2/

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Mindful Eating e Dieta Mediterranea

03/10/2019 by Paola Iaccarino Idelson

Dopo tanto tempo mi trovo di nuovo nella posizione della studentessa: sono da tre giorni immersa in un Seminario Internazionale sulla Dieta Mediterranea, dove i maggiori esperti mondiali sull’ argomento illustrano risultati di antiche e moderne ricerche epidemiologiche e cliniche. Si discute su come definire la Dieta Mediterranea, quanto sia salutare e quanto non lo sia in alcuni suoi componenti, come misurarne l’aderenza e così via.

Mi trovo seduta ore e ore, a volte ascolto cose molto interessanti, a volte la mia mente vaga, produce diversi pensieri, spesso sul futuro (devo ricordarmi di fare il biglietto del treno, devo fare quella specifica telefonata, ecc.), a volte sul cibo (in questo seminario si mangia troppo, ho fame, quando arriva la pausa caffè? Ecc.), altre volte la mia mente cerca collegamenti tra la Dieta Mediterranea e il MIndful Eating, non solo perché sono 2 parti importanti della mia vita professionale (la ricerca universitaria e il mio percorso di insegnante di Mindful Eating), ma anche perché sono parte del mio modo di vivere, di quello che incorporo ogni giorno, più volte al giorno, della mia relazione con il cibo ma anche con il mondo.

Ci sono molti collegamenti tra la Dieta Mediterranea e il Mindful Eating, non solo dentro di me. Il primo fattore comune è la lentezza. Nella Dieta Mediterranea tradizionale si dà molta importanza al tempo per trovare gli ingredienti, per cucinare e anche per consumare il pasto in compagnia; la convivialità infatti è un punto cruciale della Dieta Mediterranea. Cosa vuol dire? Vuol dire prendersi cura di quello che si sta in-corporando e delle relazioni che ci accompagnano. Inoltre, citando gli insegnamenti di Jan Chozen Bays e seguendo la mia esperienza, quando si impara a mangiare in maniera consapevole, quando ci si allena in questa pratica, le nostre preferenze vanno verso cibi che fanno bene al nostro corpo, ali nostri organi, alle nostre cellule e questi sono, soprattutto per noi, alimenti tipici della Dieta Mediterranea.

Ti invito ad osservarti quando fai la spesa, quando cucini e quando mangi. Scegli cibi facili da preparare? Mangi sempre fuori? Ogni tanto ti piace cucinare per te o per altri una pietanza un po’ più articolata? Mangi spesso in compagnia? Mangi lentamente o velocemente?

Paola Iaccarino Idelson

Archiviato in:Mindful eating, Paola Iaccarino Idelson

Preferisci il pop corn o l’uva?

21/09/2019 by Paola Iaccarino Idelson

Ho appena concluso una pratica di Mindful Eating con alcune persone che avevano fatto la stessa pratica con me circa un anno fa.

L’anno scorso avevo condotto la pratica con un acino di uva fresca, verde; quest’anno con un popcorn confezionato biologico e di qualità.

Abbiamo mangiato in maniera consapevole, con tutti i sensi (vista, olfatto, tatto, udito, gusto) questo chicco di mais scoppiato, come avevamo fatto l’anno scorso con l’acino di uva. Abbiamo ascoltato lo stomaco, abbiamo provato a percepire le nostre cellule e abbiamo chiesto alla nostra mente e al nostro cuore se avessero voluto ancora popcorn, proprio come l’anno scorso gli avevamo chiesto se avessero voluto ancora dell’uva.

Una donna che ancora ricordava perfettamente il gusto, la consistenza, le venature cromatiche di quell’acino d’uva ha detto che era stata colpita dalla differenza tra i due cibi, e soprattutto dal fatto che mangiando consapevolmente l’acino d’uva lo aveva assaporato in maniera diversa e le era piaciuto molto (cosa per lei strana perché non le piace molto la frutta), mentre il popcorn, che in altre circostanze avrebbe ingurgitato a manciate da un sacchetto (in un momento di nervosismo, di ansia), non le era piaciuto affatto, rendendosi conto di tutta la artificiosità di quel sapore industriale.

Ebbene sì, il Mindful eating ci rende intenditori, ci rende dei mangiatori esigenti, soprattutto ci affina il gusto per il cibo naturale e sano e ci fa perdere il gusto per i sapori industriali e artefatti.

Vi lancio una sfida: provate a mangiare una Gocciola (il biscotto che a mio avviso produce più dipendenza!) in maniera consapevole, lenta, assaporandone ogni briciola, facendone girare dei pezzettini con la lingua nella bocca, posando il biscotto sul tavolo tra un boccone e un altro e ditemi se riuscite ad arrivare alla fine di un biscotto intero, senza esserne leggermente disgustati, o spiacevolmente colpiti.

Paola Iaccarino Idelson

Se questo articolo ti ha incuriosito forse ti interessa partecipare al percorso di Mindful Eating che inizia ad Ottobre

https://www.nicolettacinotti.net/eventi/mindful-eating-percorso-intensivo-2/

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La difficoltà di perdonarsi

06/09/2019 by Paola Iaccarino Idelson

Qualche giorno fa ho visto una persona allo studio per il primo controllo dopo l’estate. Era un po’ preoccupata di aver preso peso. Si sentiva in colpa di non aver pensato minimamente alla sua alimentazione e di essersi fermata completamente dal punto di vista fisico, non si era mossa proprio, addirittura non aveva neanche nuotato tanto, cosa che in generale le piace molto.

Per lei è stato un anno molto pesante, un lavoro nuovo, dei ritmi nuovi, dei rapporti nuovi da gestire, una riorganizzazione completa della sua quotidianità e soprattutto le si richiedeva una concentrazione molto alta e costante.

Le ho raccontato allora che per me era stato molto simile, sia l’anno lavorativo, sia il rilassamento estivo. Poi ho aggiunto che bisogna anche sapersi perdonare. Evidentemente lei aveva bisogno di riposo, mentale e fisico, e se lo è preso, forse a discapito di qualche chilo sulla bilancia, ma a favore della preparazione della stagione che verrà, altrettanto intensa. A quel punto mi ha chiesto: “ma tu ci riesci, a perdonarti?” Mi sono fermata un attimo e mi sono sorpresa del fatto che, effettivamente, non mi ero perdonata affatto, proprio come lei. Sentivo che se da un lato la mia mente giustificava il “troppo rilassamento” (perché l’anno effettivamente è stato più pesante del solito), dall’altra ho scoperto i tantissimi giudizi su di me, sul non aver camminato quanto avrei voluto, di aver portato la maschera e il tubo semplicemente a fare una passeggiata in valigia, ecc.ecc.

Quanto è difficile perdonarsi! E allo stesso tempo, quanto è importante e quanto è meraviglioso quando ci si riesce! Potrei elencare le qualità del perdono, i benefici per la salute, ma non lo faccio perché c’è qualcuno che lo fa molto meglio di me, Thomas Torelli con il suo film-documentario sul perdono “Choose Love”. E allora, buona visione!

Paola Iaccarino Idelson

Se questo articolo ti ha incuriosito forse ti interessa anche il percorso intensivo di Mindful Eating, che inizia a Ottobre

https://www.nicolettacinotti.net/eventi/mindful-eating-percorso-intensivo-2/

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