
Permettere è uno strano verbo: ci fa pensare che sia possibile scegliere, concedere o meno la nostra autorizzazione. Quando sorge questo verbo, quando ci facciamo la domanda se permettere o no qualcosa, è perché una esperienza – difficile o spiacevole – è già entrata nella nostra vita.
Così permettere potrebbe assumere una diversa sfumatura: prendere atto che qualcosa è già successo. Che qualcosa sta già succedendo e fare i conti con cosa significa questo per noi. Sono poche le cose che possiamo davvero scegliere se permettere o meno. Quella radice – permesso – possiamo esercitarla in poche e ben definite situazioni.
Ma cosa succede quando invece permettere significa accettare? Quando troviamo qualcosa di indesiderato che si è affacciato con forza alla nostra vita? Possiamo davvero permettere nel senso di riconoscere e accettare? O iniziamo a lottare? Perché la differenza sta davvero tutta nella nostra accoglienza. Se iniziamo a lottare contro qualcosa che è già presente disperderemo le nostre energie in una lotta vana. Non si cancella qualcosa di già accaduto. Se permetteremo a noi stessi di stare in contatto con ciò che significa per noi tutto questo potremo scoprire la differenza tra rispondere e reagire. E allora permettere sarà semplicemente fare spazio alla nostra vita, così com’è. Semplicemente perché è già così com’è.
Quando non siamo più in grado di cambiare una situazione… Siamo sfidati a cambiare noi stessi. Viktor Frankl
Pratica di mindfulness: Accettare ciò che non vogliamo
© Nicoletta Cinotti 2017 Verso un’accettazione radicale Foto di ©ornella sartore
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