
Capita molto spesso che il processo di apprendimento non sia un percorso lineare. A volte ci sentiamo procedere spediti, pronti a lasciar andare vecchie risposte e vecchie abitudini. Altre volte ci sembra di essere in un gioco in cui torniamo continuamente indietro.
Questo vacillare viene spesso interpretato come una stagnazione e può produrre scoraggiamento e demoralizzazione. L’apprendimento non è un processo lineare in continua ascesa. Forse questa idea nasce dalle nostre esperienze scolastiche ma in realtà, anche in quel caso, molto di ciò che abbiamo imparato da studenti si è cancellato, rimanendo vivide solo alcune aree di apprendimento.
Di fatto questo è quello che accade: all’inizio il campo di consapevolezza è più esteso e poi si focalizza in un’area. Per questo impariamo con un movimento a spirale, più che con una linea retta ascendente. Torniamo più volte allo stesso punto per approfondire e cogliere da un’altra prospettiva, lo stesso argomento.
Accogliere questo ritorno con la scoraggiamento è come avere paura della profondità. La ripetizione – infatti – è un invito a comprendere aspetti che non abbiamo visto, sfumature che non abbiamo percepito, è una declinazione della legge della profondità. Non comprendiamo mai noi stessi in un unico momento ma ci sveliamo giorno dopo giorno, in un crescere di comprensione e saggezza. Siamo come sub, che per risalire devono compensare e non correre verso la superficie.
La ripetizione non è un segno di nevrosi ma di ricerca. È battere alla porta perché venga compreso ciò che c’è da comprendere. Così, ogni volta che ci ritroviamo di fronte a quello che sembra essere “il solito problema”, “la solita cosa”, perché non dargli il benvenuto e chiedergli cosa ci siamo dimenticati di vedere? Imparare non è solo la gioia del risultato ma la ricchezza del processo con le sue pause, ripetizioni, piccole soste.
Forse quello che davvero ci disturba di più nella ripetizione è l’idea che ci conduca a vedere i nostri limiti mentre vorremmo vedere solo le nostre opportunità future.
La visione della vetta non basta a giustificare uno sforzo totale e disperato per scalare il precipizio. Alexander Lowen
Pratica del giorno:La meditazione del lago
© Nicoletta Cinotti 2022 Un cuore coraggioso
https://www.nicolettacinotti.net/eventi/un-cuore-coraggioso-ritiro-di-bioenergetica-e-self-compassion/
Condivido pienamente la visione della circolarità della vita, una spirale è un ottima rappresentazione. La paura dell’enterno ritorno. Dell’essere ricaduti dentro? Solo se siamo più consapevoli possiamo rifare il giro passando più lontano.
Grazie
Grazie Gert del tuo commento e del tuo augurio di buone vacanze! È stato gradito da tutta la famiglia: Censore, ribelle e creativo!
Buona estate anche a te!