
Quando impariamo qualcosa di nuovo proviamo una sorta di fierezza, e, se questo apprendimento è motorio abbiamo proprio la sensazione di piacere muscolare per quello che abbiamo fatto.
Ci sentiamo bene e sentiamo la soddisfazione della padronanza di noi e del nostro corpo, siamo più disponibili ad esporci agli altri perché sentire il corpo forte ci rassicura sulla nostra forza emotiva.
E forse è proprio così: non possiamo maturare un vero senso di sicurezza interiore escludendo le sensazioni fisiche e la padronanza di queste sensazioni. Per questo è così importante avere cura del corpo e non permettere che diventi un accessorio estetico della nostra vita.
Per questo è così importante non usare la vergogna come strumento di correzione. La vergogna frammenta la fierezza corporea: è un efficace sistema di contenimento e disciplina ma distrugge – a volte in modo permanente – la nostra fiducia nel corpo.
I nostri difetti fisici, le nostre limitazioni, quando diventano motivo di vergogna, ci allontanano dal corpo. Spesso questa vergogna è un problema egoico: non siamo come vorremmo o dovremmo essere secondo uno standard ideale e per questa ragione ci allontaniamo o disprezziamo il corpo..
Invece dovremmo fare proprio l’opposto: mantenere il contatto e la sensazione fino a che non emerge la compassione e l’amore, per chi siamo e come siamo. Il nostro limite è la nostra unicità, il segno della nostra storia e il tratto della nostra bellezza senza vergogna.
Lascia andare tutte le preoccupazioni dell’ego, e in questo lasciar andare troverai la base per il sentimento di felicità. Alexander Lowen
Pratica del giorno: La classe del mattino
© Nicoletta Cinotti 2022 Il Programma di Mindful Self-compassion
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