Mi capita molto spesso di chiedere se le sensazioni fisiche, le sensazioni emotive e i pensieri sono connessi o sconnessi tra loro. Quando lo chiedo, le persone mi guardano sorprese, come se stessi chiedendo qualcosa di strano o troppo nuovo per essere stato esplorato prima.
Se siamo presenti, se siamo qui e ora, quello che proviamo nel corpo, suscita una sensazione emotiva e questo può produrre – anche se non sempre, perché non sempre abbiamo bisogno di pensare – un pensiero. Un pensiero che viene chiamato funzionale perché è connesso con le sensazioni fisiche ed emotive. Un pensiero che nasce da una mente vuota e accogliente.
Se c’è una disconnessione, ad uno di questi livelli, vuol dire che non siamo davvero presenti e prenderne atto, portando l’attenzione alle sensazioni, è il primo passo.
Se abitualmente disconnettiamo le sensazioni emotive sarà molto facile che le emozioni prendano la via del corpo, ossia che diventino sensazioni fisiche – a volte paure ipocondriache – o che confluiscano nei pensieri magari diventando ruminazioni.
Questo accade perché crediamo che corpo, emozioni e pensieri siano separabili. Non solo: alla fine crediamo che ciò che pensiamo sia uno spaccato della realtà. Non è così, soprattutto se i pensieri sono disconnessi dal momento presente e dalle sensazioni fisiche ed emotive.
Non siamo i nostri pensieri e i pensieri non sono la realtà. Siamo in-separabili e questo è ciò che ci rende umani e non macchine.
Quando una persona scinde le sensazioni dai pensieri o dalle proprie azioni assume infatti proprio una modalità meccanica di vita: magari efficiente ma senza un vero piacere di vivere.
Ogni tecnica analitica, da quella psicoanalitica a quella bioenergetica, punta a superare la pseudo-oggettività per arrivare ai sentimenti e alle sensazioni del paziente. Finché non si arriva a questo, la comunicazione tra paziente e terapeuta rimane un esercizio intellettuale che non ha effetti sul comportamento del paziente. Il paziente più difficile da curare è in genere colui che mantiene un distacco intellettuale dal rapporto terapeutico. Alexander Lowen
Pratica di mindfulness: Il panorama della mente
© Nicoletta Cinotti 2015
Foto di ©giuliet1981
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