Oggi parto. Nessuna connessione utile. Una specie di dieta da Internet ma non dalla pratica. Forse parto proprio per questo: per praticare con una spaziosità diversa.
Così, prima di partire, condivido con te quella che sarà la mia pratica informale per questa settimana. Perché durante la settimana non ci saranno altri post. Ci saranno le poesie,di domenica, e un altro post – sempre di pratica informale – lunedì prossimo. Questa pratica informale accompagnerà il diario della gratitudine che ho pubblicato sabato. Entrambe sono tratte da How to train a wild elephant. Un intelligente libro di esercizi settimanali per coltivare la mente del principiante e la consapevolezza.
Vedere gli spazi vuoti
Quando guardiamo siamo abituati a focalizzare la nostra attenzione sugli oggetti. Sul pieno. Sulla forma delle cose. Come se lo spazio non avesse importanza. Eppure quello che cerchiamo di più, molte volte, è proprio un senso di spaziosità interna. Perché la nostra vita, la nostra agenda, a volte soffoca le nostre intuizioni più profonde. Aprire lo sguardo allo spazio può offrire una prospettiva diversa. Può suscitare un’emozione diversa. Offre il senso del ritmo e ci permette di riconoscere quanto le cose siano collegate tra di loro proprio attraverso lo spazio.
Così quel vuoto che tanto ci può spaventare si mostra e si rivela con la sua bellezza non ordinaria, con la sua bellezza umile che non pretende di riempire.
Questa settimana ricordati di guardare non solo il pieno – le cose – ma anche lo spazio tra una cosa e l’altra. Lo spazio tra un pensiero e l’altro. Potresti scoprire che molta della nostra sofferenza svanisce nello spazio tra un oggetto e l’altro. Tra un desiderio e l’altro. Tra un pensiero e l’altro.
Buona settimana, buona pratica.
© Nicoletta Cinotti 2016 Le radici della felicità
Foto di ©Federico Montaldo
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