Ogni giorno e in ogni momento siamo di fronte ad un punto di svolta. Di quelli che fanno la differenza.
Abbiamo la possibilità di scegliere se essere presenti nella nostra vita o esserci a metà, abitatori distratti. Tra il torpore e la mente dispersa in mille diverse attività.
Quando si parla di risveglio non si parla dell’illuminazione. Si parla di presenza e di accoglienza di quella sfida che l’essere presenti comporta. La sfida più tipica per ogni essere umano: sentire. Sentire il dolore senza farne un dramma. Sentire il piacere senza sviluppare dipendenza. Sentire la neutralità dei tanti momenti quotidiani senza entrare nella delusione.
Una scelta che non implica sforzo ma, paradossalmente, implica il lasciar andare: lasciar andare ciò a cui ci aggrappiamo convinti che ci offra rifugio. Lasciar andare le limitazioni che ci imponiamo. Lasciar andare quella stretta agenda mentale di risultati e possibilità che dovrebbero realizzarsi. E che, quando non si realizzano, ci offuscano con la paura e la rabbia.
Siamo di fronte ad un punto di svolta. Un punto di svolta che non è creato da me come istruttore ma che emerge dalla nostra volontà, dal nostro desiderio, personale e collettivo, di guardare profondamente nella nostra vita attraverso il mezzo della mindfulness. È questione di vita o di morte. Non di morte intesa in senso fisico ma della nascente realizzazione che abbiamo qualcosa da dire rispetto al vivere pienamente o mezzi addormentati, in una quieta disperazione. Saki Santorelli
Pratica di mindfulness: Meditazione sul Lasciar andare
© Nicoletta Cinotti 2015
Foto di ©~ Paula B
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