
La stanchezza è un fenomeno che mi incuriosisce da sempre. Sembra la cosa più fisiologica del mondo ma non lo è affatto Sei stanco e, improvvisamente, qualcosa ti attrae e ti passa la stanchezza. Oppure sei stanco, vai a correre e dopo non sei più stanco.
Perché le fonti della stanchezza sono tante e non solo fisiche ma anche – e soprattutto – emotive. Così quando entriamo nella stanchezza in amore non è il corpo ad essere stanco ma il cuore. Non crediamo più nella possibilità di investire in quel rapporto. Non crediamo che ci sia ancora uno spazio di possibilità per la crescita di quella relazione e quella stanchezza che ci prende non parla solo della nostra stanchezza ma parla della scarsa vitalità di quella relazione.
Quando siamo stanchi fisicamente ci riposiamo. Come mai il riposo non funziona quando siamo stanchi emotivamente? Perché quello che ci stanca emotivamente è la stagnazione, la mancanza di movimento vitale, di crescita e quindi la stanchezza emotiva non ha bisogno di riposo ma di attività.
La stanchezza in amore ha bisogno di una crescita, ha bisogno di avere qualcosa da rilanciare e, forse, se non lo troviamo, ha bisogno di esplorare il sapore della mancanza. Può darsi che quel cibo non sia più adatto a noi. Può darsi che quello che ci manca non sia qualcosa che può venire dall’altro. Può darsi che stiamo perdendo di vista quello che abbiamo ogni giorno. Inseguendo uno dei tanti miraggi prodotti dalla fame d’amore.
Tutto sembra ruotare attorno alla non realizzazione di aspettative non realistiche, come l’aspettativa che “lui” o “lei” entrino nella nostra vita per farci vivere per sempre felici e contenti. Lodro Rinzler
Pratica di mindfulness: Praticare pausa
© Nicoletta Cinotti 2017 Verso un’accettazione radicale
Foto di ©moremare off
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