Oggi è la giornata internazionale della felicità. Una felicità che cerchiamo, che ci sfugge, che compare, inaspettata, in momenti improbabili della nostra vita, anche in quelli più oscuri e difficili.
Perché la nostra felicità innata non è toccata dalle condizioni esterne che viviamo, anche se non sempre ce lo ricordiamo: è sempre accessibile e può essere sempre raggiunta. Basta prendere la strada verso casa: verso il respiro, verso noi.
La felicità può essere così profonda da entrare nella nostra vita come il sole. Come il sole può essere oscurata da nuvole e tempeste eppure, al fondo, la felicità e la nostra intenzione di felicità rimangono. Intatte: sono lì che ci aspettano, aspettano che volgiamo lo sguardo qui, che smettiamo di andare altrove e dopo.
Poi arriva uno di quei momenti in cui, per qualche istante, ci appare tutto più chiaro e più a fuoco, e ci chiediamo a che punto siamo, nella nostra vita, tanto ci sentiamo lontani dalla sensazione reale di essere «a casa» in noi stessi e profondamente connessi con gli altri.
Che effetto farebbe prendere dimora nel proprio corpo, nella sensazione di essere vivi e basta, anche se per pochi attimi, diciamo per cinque minuti alla fine della giornata, sdraiati a letto o seduti da qualche parte, la sera o all’inizio della giornata, persino prima di mettere già i piedi dal letto? Che effetto farebbe? Potete scoprirlo, naturalmente, se solo incontrate voi stessi evitando deliberatamente di riempire il momento presente di qualcosa. Jon Kabat Zinn
Pratica di Mindfulness: La meditazione della montagna
Due serate di pratica gratuite:
Sede di Chiavari: Via Martiri della Liberazione 67/1, 20 Marzo 2015 ore 20
Sede di Genova: Via Innocenzo Frugoni 15/2, 23 Marzo 2015 ore 20
© Nicoletta Cinotti 2015
© Foto di ©Neshamah Spirit Art
Lascia un commento