
L’atteggiamento con cui ti accosti alla pratica del prestare attenzione ed essere nel presente è di cruciale importanza: è il terreno in cui potrai coltivare la tua capacità di calmare la mente e rilassare il corpo, di concentrarti e vedere con chiarezza dentro di te. Se il terreno del tuo atteggiamento è povero, cioè se il tuo impegno e l’energia che porti alla pratica della consapevolezza sono scarsi, ti sarà difficile coltivare calma e rilassamento con una certa continuità. Se il terreno è inquinato, cioè se cerchi di importi il rilassamento e sei ansioso di «ottenere dei risultati», non crescerà nulla e presto ti convincerai che per te «la meditazione non funziona.
Per coltivare la consapevolezza e utilizzarla per guarire non basta seguire meccanicamente delle istruzioni. Nessun processo di apprendimento autentico funziona così. L’apprendimento e la trasformazione sono possibili solo in uno stato di apertura e ricettività. Nella pratica della consapevolezza dovrai portare tutto te stesso.
Coltivare la consapevolezza meditativa è un processo di apprendimento del tutto nuovo. La nostra mente è così abituata a pensare di sapere quali sono i nostri bisogni e i risultati a cui dobbiamo arrivare che è facile cadere nella trappola di cercare di controllare il processo e dirigerlo «a modo nostro». Ma questo atteggiamento è esattamente l’opposto di quello che facilita il lavoro della consapevolezza e della guarigione.
Jon Kabat Zinn
© www.nicolettacinotti.net 2017 Dalla rubrica “Addomesticare pensieri selvatici”
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