Molto spesso pensiamo ai cambiamenti come a grandi eventi. In realtà, se ci guardiamo indietro, possiamo vedere che abbiamo avuto – nella nostra vita – alcuni eventi molto definiti, che sono stati dei punti di svolta e poi una miriade di cambiamenti che non sappiamo né come né quando sono iniziati. Possiamo solo accorgerci che, ad un certo punto, abbiamo “sentito” di essere diventati diversi.
Questi cambiamenti non sono avvenuti tramite fatti traumatici e definiti. Si sono definiti impercettibilmente, come la goccia che scava la pietra. Impastati dalle micro-diversità che realizziamo ogni giorno. Sono cambiamenti di cui raramente, quando avvengono, siamo consapevoli, tanto sono delicati.
Ecco perché c’è un’enormità nelle piccole gentilezze, ecco perché c’è un’enormità nel ritornare presenti, lasciando il vagare della mente. Perché gentilezza e presenza declinano – come la goccia che scava la pietra – una direzione completamente diversa. Non abbiamo bisogno di grandi sforzi: basta invitarci a tornare presenti. Basta invitarci a quella gentilezza originaria che spesso lasciamo impolverare dallo sforzo, dalla fatica e dalla frustrazione. Con quel richiamo alla presenza, alla gentilezza, permettiamo alla nostra unicità di realizzarsi, alla nostra originalità di prendere forma. Non accontentiamoci del pilota automatico ma cerchiamo la precisione del momento: perché i particolari contano. E ogni particolare è un seme.
Il pilota automatico ci rende standard, ripetitivi e uguali, giorno dopo giorno. Ci copre di noia e nasconde le differenze.
Il semplice richiamare le qualità di una mente aperta e di un cuore morbido cambiano, momento per momento, la direzione del nostro presente. E danno forma al nostro futuro.
Così non può esistere un solo luogo dove stare, un solo modo di essere, di praticare, di apprendere, di amare, di crescere o di guarire, di vivere, di sentire, di conoscere ed essere conosciuti. I particolari contano. Jon Kabat Zinn
Pratica di mindfulness: La pratica della gentilezza
© Nicoletta Cinotti 2015
Foto di ©Kahinir
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