
Far fiorire la propria vita non è impresa da poco. Ad un albero richiede almeno un anno, fatto di pausa, preparazione e infine fioritura. Noi umani, si sa, abbiamo tempi lunghi anche se pretenderemmo di averli brevissimi.
Vorremmo che si realizzasse subito quello che desideriamo, come se attendere non fosse maturare ma disperare. Vorremmo soprattutto una continua pienezza che mostri le 4 stagioni in un unico attimo.
Invece non succede così. Alcune parti sono in ombra e quindi maturano più lentamente. Altre soffrono per lo strapotere di alcuni aspetti. Così spesso, al successo professionale paghiamo qualche prezzo che riguarda la vita personale. O viceversa.
Per tutto questo non servirà lo sforzo e nemmeno la critica. Servirà la pazienza e la generosità della semina. L’accettazione del processo e delle pause, perché la fioritura non è cosa da poco. Per noi umani occorre tutta la vita.
Riconoscere chiaramente cosa accade dentro di noi e considerarlo con una mente aperta e un cuore amorevole, è ciò che io chiamo un atto di Accettazione Radicale. Se teniamo indietro una parte qualsiasi della nostra esperienza, se chiudiamo fuori chi siamo e cosa sentiamo, diamo nutrimento alla paura e a quel sentimento di separazione che sostiene una trance: quella che ci impedisce di sentire il nostro valore. Una Accettazione Radicale scioglie alle fondamenta questa trance. Tara Brach
Pratica di mindfulness: Le parti esiliate: meditazione di reparenting
© Nicoletta Cinotti 2022 Be real not perfect: verso un’accettazione radicale
Lascia un commento