Abbiamo così tanta fiducia nei nostri pensieri che a volte ci nascondiamo dentro anche altre cose: speranze, emozioni e desideri.
Li teniamo al calduccio nella nostra mente ma non sempre quello è un posto sicuro.
Infatti le emozioni che la mente non comprende si trasformano in domande che ci perseguitano. Sono domande che in teoria potrebbero avere una risposta ma alle quali, in pratica, non riusciamo a trovare una soluzione. Così continuano a girarci in mente “Cosa ho sbagliato?”, “Perché le cose sono andate così?”, e quando proprio siamo di cattivo umore arriviamo a pensare”Perché nessuno mi capisce?”.
In realtà questi non sono pensieri e queste non sono domande: sono emozioni che avrebbero bisogno di tornare nella loro sede, nella regione degli affetti. Nella loro casa possono essere esplorate, comprese e svelare il loro vero significato. Perché queste domande nascondono una trama relazionale. Le rivolgiamo a noi ma vorremmo che rispondesse qualcun altro. E invece possiamo rispondere solo noi.
Attribuire agli altri la responsabilità delle nostre emozioni è esattamente come nasconderle tra i pensieri: sembra una buona idea ma è una strada chiusa. La strada aperta è cercare cosa sta nel cuore.
Odisseo… Ma tu dimentichi qualcosa. Calipso. Dimmi. Odisseo. Quello che cerco l’ho nel cuore, come te. Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese
Pratica di mindfulness: Centering meditation
© Nicoletta Cinotti 2015
Foto di ©prima_stella
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