In questo momento sono davvero felice? Può sembrare una domanda banale eppure può aiutarci a portare attenzione al nostro panorama emotivo per dare un nome a quello che sentiamo. Forse, nel rispondere, può emergere un’altra domanda “Cosa ostacola la felicità”una domanda che non è un invito a passare all’azione ma un invito a prendere contatto con quelli che sono gli ostacoli percepiti alla nostra felicità e al nostro benessere.
È a questo punto che possiamo accorgerci se stiamo lottando contro quello che è presente o se siamo disponibili a fargli spazio, per la semplice ragione che è presente.
Se ci accorgiamo di lottare possiamo portare l’attenzione a dove – questa lotta – risuona nel corpo. Al fragore di battaglia che porta nei nostri pensieri e a come rispondiamo fisicamente ai nostri pensieri.
Se invece possiamo permettere che ciò che è presente abbia spazio, allora possiamo gustare un attimo di vera felicità. Perché la felicità, per esistere, ha bisogno di una cosa sola: del nostro permesso.
Posso arrendermi a ciò che è? è una domanda che va al cuore del processo trasformativo. Per rispondere a questa domanda è utile, anzitutto, ricordarci di accogliere le emozioni difficili come il nostro cammino spirituale. Poi ricordarci di individuare i pensieri a cui crediamo. Dopodiché abitare l’esperienza fisica del momento presente può diventare molto più facile. Ezra Bayda
Pratica di mindfulness: Meditazione sul lasciar andare
© Nicoletta Cinotti 2015
Foto di ©www.FrancescoToluPhotography.com
Ciao, ho condiviso su Twitter il tuo bel post. Mi hanno colpito molto le tue parole: ” Se ci accorgiamo di lottare…”. Splendide. Quello che posso dire è che ho riscontrato nella vita di tutti i giorni questa verità, relativa? Forse. Chissà, magari è una delle chiavi che apre la porta della serenità. A presto!
Ciao Nick, grazie per il retweet e grazie per le tue parole.
Condividiamo il nome e adesso anche delle parole.
Buona giornata!
Nicoletta