
Non è possibile cambiare la mente senza lavorare anche sul profondo condizionamento radicato nel corpo.
È anche il motivo per cui i precetti morali non possono renderci felici. Anche se sappiamo benissimo qual è il comportamento giusto (Rinunciare alla collera o a un desiderio inappropriato ad esempio) il nostro corpo, con la sua storia emotiva profondamente condizionata ha idee diverse, spesso più convincenti, di un imperativo etico di natura essenzialmente intellettuale.
Quindi, piuttosto che reprimere a forza i comportamenti che non ci piacciono, la via dell’autentica felicità ci chiede di fare generosamente attenzione proprio a quelli che sembrano ostacoli: specialmente a ciò che più di tutto vorremmo evitare, rifiutare, cambiare o eliminare.
Perciò quando siamo infelici, invece di cercare di diventare felici, dovremmo prendere qualunque cosa stia accadendo come un’occasione per incontrare e superare gli ostacoli sul cammino.
Ezra Bayda
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