Abbiamo spesso l’idea – irreale – che dovremmo provare una sola emozione. Quando ci accorgiamo che non è così ci premuriamo di far scomparire l’emozione che, in quel momento, giudichiamo sbagliata. Tentativi di cambiamento, sforzi e programmi, ruotano tutti attorno alla sparizione di una delle due emozioni, come se – avere sentimenti misti – fosse un segno quasi certo di malattia.
Poi ci accorgiamo che i nostri tentativi non funzionano e che l’emozione che abbiamo cercato di seppellire torna, più forte e disturbante del solito. A volte questa ambivalenza si ripete: una parte di noi è oscura e l’altra luminosa, una sembra costruire e l’altra distruggere.
A fasi alterne ci lasciamo trascinare da una delle due parti e ci raccontiamo un sacco di storie su questi argomenti. Diete, propositi, promesse, speranze e illusioni si succedono come i giorni del calendario.
Il punto è che non possiamo rinunciare a nessuna parte di noi: non possiamo fare a meno dell’energia oscura né di quella luminosa. Non possiamo rinunciare al giorno e alla notte. All’attività e al riposo.
Consideriamo queste diverse energie, questi diversi sentimenti, come se fossero i due cavalli che trainano il carro della nostra vita. Noi siamo il cavaliere non i cavalli. I cavalli hanno bisogno di noi, noi abbiamo bisogno di questi meravigliosi cavalli per andare avanti.
Se ci identifichiamo con una sola di queste due energie, con uno solo di questi due cavalli diventiamo zoppi. Se siamo cavalieri abbiamo le redini della nostra vita. E possiamo gustare l’imprevedibile forza che si nasconde dietro ad ogni aspetto.
Pensate a un cavallo e ad un cavaliere. Il cavaliere, con il suo controllo cosciente della direzione e della velocità, funge da io; il cavallo fornisce il centro inferiore, la forza e la sicurezza nell’incedere che garantiscono al cavaliere di essere portato dove desidera. Se il cavaliere perdesse la coscienza, il cavallo, nella maggior parte dei casi, lo porterebbe salvo a casa. Ma se crollasse il cavallo, il cavaliere sarebbe virtualmente impotente e non potrebbe far altro di meglio che avviarsi a piedi verso la sua meta. Alexander Lowen
Pratica del giorno: Meditazione del lago
© Nicoletta Cinotti 2015
Foto di ©maxit73
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