
L’amore prende tante forme: alcune visibili e altre invisibili. A volte, quando si colora di ansia, prende la forma di una freccia, che vuole arrivare prima possibile all’obiettivo: la felicità dell’altro, la forza del legame.
Così è facile iniziare ad anticipare i bisogni e i desideri. E più amiamo, più ci sembra utile e necessario dimostrarlo attraverso questa anticipazione. Che all’inizio suscita sorpresa, poi piacere e che, alla lunga, diventa una sottile pretesa che le cose siano già fatte solo perché stanno nella nostra mente. Senza nemmeno il bisogno di chiederlo.
Quello che nasce come un’atto d’amore venato di ansia, o di intuizione, diventa un rincorrere effetti sempre più speciali e un aspettarsi risposte sempre più veloci. E anche l’amore diventa, anziché contatto e intimità, una specie di azione, qualcosa che deve essere tangibile e concreto.
Chiedere è un’atto importante: togliere all’altro la necessità di chiedere non è un regalo. Crea una pretesa che è difficile da interrompere. Impedisce lo sviluppo di quella sensazione di bisogno o desiderio che dirige la nostra energia e le dà una forma. Sottrae la possibilità di sentire che abbiamo una parte attiva nel soddisfacimento delle nostre necessità e questo dà un senso di padronanza che ha un gusto unico.
Certezza e incertezza, nelle relazioni come nella vita, sono due mondi continuamente in dialogo.
Una delle sfide del vivere in presenza mentale è riuscire a stare in contatto con i ritmi naturali della nostra vita a mano a mano che si svolge …. Si tratta di tenere bene a mente che cosa conta di più e riconoscere di essere “drogati d’azione”. Jon Kabat Zinn
Pratica di mindfulness:Il desiderio profondo del cuore (pratica live)
© Nicoletta Cinotti 2022 Mindfulness ed emozioni:bioenergetica e self-compassion
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