“Qualche piccolo distinguo” potrebbe essere l’affermazione implicita di molte persone. Io sono tollerante – con qualche piccolo distinguo – sono paziente – con qualche piccolo distinguo e così via in una lista in cui, alla fine, queste piccole eccezioni avrebbero un peso tutt’altro che irrilevante.
La cosa interessante delle eccezioni è questo dividere il mondo in parti, in modo che ci sia sempre una via di fuga o una giustificazione che preservi la nostra immagine di noi. Sarebbe una bella pratica se oggi – solo per 12 ore – portassimo l’attenzione al giudizio che sta dietro i nostri pensieri e i nostri comportamenti. Se ci permettessimo di sentire quello che accettiamo e anche quello che – con tante giustificazioni – fieramente rifiutiamo. Ci aiuterebbe a capire, con semplice evidenza, come molte delle nostre scelte siano basate su una frettolosa distinzione tra bene e male e come, molte di queste distinzioni, non facciano che perpetuare una vecchia immagine di noi e una logora immagine del mondo.
Potremmo anche scoprire che tutte queste eccezioni, giudizi e distinguo hanno residenza nei nostri pensieri: ci fanno dimorare a lungo in quel regno. Quando dimoriamo nel cuore giudizi, distinguo ed eccezioni, sono molto meno rilevanti.
Chi o che cosa ci chiamerà mai a tornare a casa da noi stessi, se a farlo non saranno “i desideri sussurrati” e la saggezza innata del nostro cuore? Jon Kabat Zinn
Pratica di mindfulness: Il panorama della mente
© Nicoletta Cinotti 2015
Foto di ©Fe 108Aums
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