“Ovunque ci sia un essere umano, vi è la possibilità per una gentilezza. Seneca”
Una ricerca condotta negli Stati Uniti ci spiega perché Seneca aveva ragione. Un campione di 115 ragazzi – che soffriva di ansia sociale – è stato invitato a partecipare ad una ricerca in cui la gentilezza aveva il ruolo di antidoto rispetto all’ansia. Il gruppo è stato diviso in tre sottogruppi. Per un mese un gruppo rispondeva alla propria ansia sociale con atti di gentilezza e piccole cortesie. Un altro gruppo era invitato ad affrontare l’ansia direttamente, senza evitarla. E un terzo gruppo doveva solo registrare i propri sentimenti durante il mese dell’esperimento. I risultati non lasciano molti dubbi: i ragazzi impegnati nella pratica della gentilezza hanno riportato stati d’animo meno ansiosi, e la loro vita sociale è migliorata.
Non è solo per questo che promuoviamo la gentilezza: lo facciamo perché è una dichiarazione di pace, rivolta prima di tutto a noi stessi. È un modo per dire e per dirci che possiamo avere fiducia. Non la fiducia che tutto andrà bene: la fiducia che comunque vada potremo imparare qualcosa. Potremo uscirne arricchiti. Potremo camminare con dignità nella nostra vita.
Questo mese, sarà particolarmente dedicato a questo tema nelle sue molte declinazioni. Il 12 novembre 2017 – per la Giornata Internazionale della Gentilezza – alle 18, nella sede genovese del Centro Studi, in Via Frugoni 15/2, celebreremo la gentilezza con un Kindness Lab tenuto da Anna Maria Palma e Lorenzo Canuti. Se vuoi partecipare iscriviti su Eventbrite (Farlo è facile: basta registrarsi cliccando sulla parola Eventbrite. Accetteremo solo quelle iscrizioni!)
Io a scuola insegnerei educazione alla gentilezza, un’ora a settimana. Perché magari la maturità scolastica ci insegna a fare benissimo le equazioni, a scrivere un tema a meraviglia, a tradurre a menadito greco e latino, a parlare le lingue. Poi manca la maturità emotiva per affrontare al meglio lo stress. Lo stress di chi non ha imparato il rispetto, l’attesa, l’educazione, la giusta misura nel dire le cose, la differenza fra il lasciar correre e l’aggredire, fra l’avere carattere e la prevaricazione, fra il diritto di critica e il non diritto di offesa. Una persona gentile sa essere sgradevole, se vuole. Sceglie di non esserlo, semplicemente. Massimo Bisotti
Pratica di Mindfulness: La pratica della gentilezza (Meditazione live)
© Nicoletta Cinotti 2017 Il mese della gentilezza Foto di ©Tomaz Vello
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