Ogni tanto abbiamo bisogno di “staccare la mente” come diciamo con una bella metafora. Magari abbiamo bisogno di farlo anche durante le nostre giornate, visto che è un’azione che non richiede cartoline né saluti.
Così, mentre stiamo facendo qualcosa, andiamo altrove: fantastichiamo sul futuro, rimuginiamo sul passato, organizziamo vie di fuga. Con l’idea – sbagliata – che questo ci faccia riposare un po’ e ci dia sollievo rispetto all’incessante pensare pratico che ci accompagna. Li consideriamo pensieri in libertà, così diversi dai pensieri della programmazione e dell’organizzazione che ci portano invece dentro rigidi schemi.
Il sollievo che ci garantiscono però è davvero fittizio: per ritornare e rimettere insieme i fili di quello che ci siamo persi paghiamo un prezzo. E un prezzo ancora più alto per avere alimentato, una volta di più, la forza dei pensieri come unica soluzione a tutto: alla stanchezza, alla fatica, alla noia. La somma ci dà una mente che si sente autorizzata a vagare, anche quando non ha l’autorizzazione. Così, se siamo stanchi, se abbiamo bisogno di staccare la spina, di prenderci una pausa, perché non tornare a casa, al respiro, al corpo, là dove siamo nati. Perché non alimentare la semplice bellezza dell’essere vivi, presenti, qui e ora?
La consapevolezza ci insegna che i pensieri sono soltanto pensieri, eventi che accadono nella mente. Spesso sono validi, ma non sono “te stesso” né “la realtà”: sono il continuo commento interno che fai su di te e sul mondo. Queste semplice presa d’atto ci libera dalla realtà scombinata che tutti noi ci fabbrichiamo da soli, preoccupandoci, rimuginando e ruminando di continuo. E si può tornare a vedere una via chiara da percorrere. Penman, Williams
Pratica di Mindfulness: Centering meditation
© Nicoletta Cinotti 2016 Le radici della felicità
Domenica 19 Giugno dalle 14.30 alle 15.30 una pratica gratuita di mindfulness per l’International Yoga Day a Palazzo Verde, Via del Molo 65, Genova
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