Abbiamo molte ragioni per avere fretta e moltissime per cercare soluzioni. Siamo spinti dai doveri, dagli obblighi, dalle tensioni verso una direzione attiva. Gustiamo il piacere della nostra capacità messa alla prova nell’azione. La soddisfazione di sentirsi in grado. La gioia di saper stare sulle proprie gambe, da soli.
Dietro a tutte queste buone ragioni, a volte ne abbiamo un’altra, silenziosa e sottile: non crediamo che senza il nostro intervento le cose andrebbero bene. Pensiamo che la nostra attività – che a volte diventa attivismo – sia indispensabile per andare avanti. Perché altrimenti tutto crollerebbe.
E’ una sottile forma di dis – speranza che rende intollerabile l’attesa. La maturazione. Il lasciar scorrere senza spinte. Maturare come grano al sole.
Così, per non correre rischi, ci mettiamo quel pizzico di fatica in più per farle andare nella nostra direzione che, ovviamente, è la migliore.
E se oggi, solo per questa giornata, facessimo qualcosa che per tutta la vita ci sembrerebbe impossibile: lasciare che le cose scorrano, senza spingerle?
L’argilla è necessaria per modellare un vaso. Ma il suo uso dipende dal vuoto interno che si riesce a creare. Lao Tzu
Pratica di mindfulness: La consapevolezza del respiro
© Nicoletta Cinotti 2015
Foto di ©Stefania Pascucci
Devo dire che questo post capita proprio a proposito, grazie.