
Dimorare nel presente, stare nel qui e ora non significa negare che il momento presente è un continuo divenire. In ogni momento facciamo parte di un processo di cambiamento che ci trasforma e ci rende oggi, diversi da ieri ma anche diversi da poco tempo fa. Notiamo questo cambiamento solo quando supera una certa soglia, solo quando guardiamo indietro, perché il cambiamento della crescita procede senza spinta, proprio come il flusso di una corrente.
Poi ci sono i cambiamenti che desideriamo, le direzioni che vorremmo dare alla nostra vita. I progetti, i sogni, che conducono ad azioni. Rispetto ai nostri sogni possiamo essere prodighi di speranza e parchi di fiducia.
Preferiamo sperare che le cose prendano la direzione desiderata ma la speranza spesso presuppone che sappiamo già cosa è bene e cosa è male, come se fossimo in grado di prevedere il futuro. Noi abbiamo bisogno di speranze che siano intenzioni di movimento, intenzioni di direzione. non speranze che assomiglino ad obiettivi o a segni della benevolenza della vita nei nostri confronti.
Per questo abbiamo bisogno di praticare la fiducia. Perché la fiducia ci permette quella sospensione di giudizio che non anticipa la fine, non forza l’inizio. La fiducia permette di rinunciare a giudicare frettolosamente, mette in ascolto, coltiva il nostro interesse e la nostra curiosità e non nega l’incertezza. Riconosce la nostra vulnerabilità ma non coltiva la paura. La fiducia ci offre la possibilità di aspettare e di rimanere presenti. Di vivere anche nell’attesa che qualcosa si compia.
La fiducia è la pratica del fiore: non sa se diventerà frutto ma non per questo rimane gemma.
Ho una fiducia così grande: non nel senso che tutto andrà sempre bene nella mia vita esteriore, ma nel senso che anche quando le cose mi andranno male io continuerò ad accettare questa vita come una cosa buona. Etti Hillesum
Pratica di Mindfulness: Addolcire, confortarsi, aprire
© Nicoletta Cinotti 2017 Risolversi a cominciare Foto di ©SaraNumero12
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