Penso che siano pochissime le persone estranee all’ansia. Arriva improvvisa e cambia il modo di percepire il mondo e il modo di rispondere alle cose.
L’ansia nasce quando una situazione contiene una promessa di piacere unita alla possibilità – o alla minaccia – di una sofferenza. Questa ambivalenza genera l’ansia che trasforma la sospensione in una penosa irrequietezza. E, a volte, pur di sfuggire l’ansia, preferiamo anticipare un risultato negativo, rinunciare, piuttosto che sostenere il tormento che ci procura.
È la doppia possibilità che scatena l’ansia: la possibilità di vincere o perdere, essere amati o rifiutati, essere accolti o allontanati. Senza questa duplice natura che interrompe il fluire del movimento verso una direzione, non proveremmo ansia ma solo il piacere di andare in una direzione. Proprio perché l’ansia nasce da questa doppia strada, tutte le ambivalenze e interruzioni le danno nutrimento. Dall’iniziare una cosa, interrompersi, farne un’altra e poi proseguire quella che stavamo facendo, all’essere incerti se andare a destra a sinistra. Sono tutti momenti in cui alimentiamo la scissione tra il nostro Sé reale e la nostra immagine ideale e l’ansia arriva, bussa alla porta e ci dice: “Potrebbe andare bene o male, potresti vincere o perdere, potresti essere accolto o rifiutato”. E in questa cantilena frammenta la nostra attenzione e anche la nostra volontà. Allora arrivano desideri compulsivi che ci fanno pensare di trovare un sollievo con il caffè, una sigaretta o qualsiasi altro piacere immediatamente accessibile. Ma questo non ferma la cantilena dell’ansia se non per pochi momenti.
In realtà curare l’ansia passa dal ridurre tutte le scissioni interne tra chi siamo e chi vorremmo essere, tra il corpo e la mente, tra sentire e pensare. Non è difficile come sembra perché il beneficio arriva, immediato, quasi a sorpresa, appena incominciamo a ricucire anziché a separare. Appena ci rendiamo conto che, dietro a tutto questo, sta una promessa di piacere e una minaccia di sofferenza, troviamo la strada per tornare a casa.
Questa sequenza – ricerca del piacere – deprivazione – frustrazione o punizione – ansia e poi difesa è uno schema generale che spiega tutti i problemi di personalità. (…)Un altro fattore importante è il tempo: quanto più questa ansia è precoce tanto più è diffusa e tanto più sono profondamente strutturate le difese che la devono contrastare. Alexander Lowen
Pratica del giorno: Pratica sui desideri compulsivi
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© Nicoletta Cinotti 2016 Cambiare diventando se stessi
Foto di ©teck 24 ®
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