
Facciamo molte cose per passare inosservati ma, forse, ne facciamo altrettante per essere visti. Per essere conosciuti e compresi. Perché l’esposizione ci garantisce il brivido della paura e l’eccitazione dell’attenzione.
Così spesso siamo divisi a metà tra il nostro desiderio di essere sotto i riflettori – che dichiara la nostra fame d’amore – e il nostro desiderio di passare inosservati, di sfuggire un’attenzione che suscita ansia. Quanto riusciamo ad essere presenti tra questi due opposti desideri ci offre la misura di quanto sentiamo di aver trovato il nostro posto nel mondo.
Ci dà la misura di quanto sentiamo di appartenere alla vita che stiamo facendo e alle persone che amiamo. Non è una misura statica ma in continuo movimento. Qualcosa ci turba e ci ritiriamo, qualcosa ci attrae e torniamo allo scoperto mossi dal desiderio dell’incontro. Esporsi e nascondersi però sono solo due note, due variazioni come la notte e il giorno. Quello che declina il senso di queste due note è la nostra presenza. Sono consapevole del mio desiderio di nascondermi? Sono consapevole del mio desiderio di mostrarmi? E, soprattutto, posso tollerare che le persone che amo desiderino nascondersi oltre che mostrarsi?
Perché, alla fine, nascondersi o mostrarsi possono essere, entrambe, minacce alla nostra intimità. All’intimità che abbiamo con noi stessi e con il mondo. Se teniamo l’intimità con noi possiamo sfuggirci esibendoci, se teniamo l’intimità con gli altri possiamo proteggerci ritirandoci.
Come prima cosa, guarda i tuoi demoni. Poi diventane amico. E inizia ad amarli. Quando potremo veramente dire di amarli, crescerà l’amore verso qualunque parte di noi. E a questo punto del percorso che impareremo a vedere e accogliere anche i demoni degli altri. Lodro Rinzler
Pratica di mindfulness: Centering meditation
© Nicoletta Cinotti 2017 Risolversi a cominciare Foto di ©Blissonmarch&Loulou
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