L’immaginario sulla luna di miele è radicato: luoghi bellissimi, amore dolcissimo, felicità e romanticismo. Molte volte va così. Se per caso non va così il fantasma di una luna di miele sbagliata può perseguitare un matrimonio per tutta la sua durata. Ogni volta che ricordiamo, l’episodio si arricchisce di nuovi particolari e avviene una distorsione: quella che ci fa percepire cose senza importanza come se fossero tragedie. Pronte ad essere ritirate fuori anche quando l’argomento iniziale della discussione è di tutt’altra natura. Magari hai dimenticato di lavare la camicia preferita o di comprare il latte e dopo dieci minuti stai parlando di quello che è successo durante la luna di miele, 5, 10, 15 anni prima.
Perché ve lo racconto?
Perché questo non succede solo con la luna di miele ma con le esperienze nei confronti delle quali abbiamo una aspettativa molto forte. O con le piccole interruzioni della vita quotidiana: qualcosa va male e invece che chiudere e dire “È andata così” teniamo lì il trauma pronti a ritirarlo fuori appena dobbiamo colpevolizzare qualcuno o compatirci.
Potremmo smetterla? Anche le condanne prevedono una fine pena. Potremmo decidere che da oggi tutte le sfortune passate cadono in prescrizione? E tutte le volte che riemergono – perché tanto riemergono di sicuro con l’allenamento che abbiamo fatto per tenerle vive – le prendiamo per quello che sono: trigger point del dolore da non stimolare?
Unica controindicazione: potremmo trovarci senza argomenti nelle liti per futili motivi!
Pratica di mindfulness: Meditazione sul lasciar andare
© Nicoletta Cinotti 2016 Mindfulness e bioenergetica Foto di ©biblio tyto
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