
Qualche giorno fa ho raccontato di un incontro con una giovane donna che spingeva un passeggino. Se non hai letto quel post potresti non comprendere questa storia (Clicca sulla parola passeggino per leggerlo)
Camogli è piccola e incontrarsi più volte non è difficile. L’ho incontrata di nuovo, nella stessa strada, Stavolta il passeggino non aveva il freno tirato. Procedeva veloce (per quanto sia possibile in quella salita).
Mentre la guardavo davanti a me mi sono ricordata di una storia che mi avevano raccontato, forse in Grecia. Un ragazzo doveva convincere il mulo che aveva caricato a muoversi. Più lo tirava più lui stava fermo. Come un mulo. Il nonno del ragazzo, sentendo il frastuono crescente dell’incitamento a muoversi è arrivato e ha detto al ragazzo: ” Prendi le redini e mettiti a fianco a lui, guardando nella direzione in cui vuoi andare. E aspetta. Prima o poi si muoverà”. Lui ha fatto così, si è messo a fianco del mulo e ha aspettato, senza tirare, senza spingere e dopo un po’ si è mosso. E sono andati nella stessa direzione.
L’ho sorpassata veloce, un po’ imbarazzata dell’intrusione che avevo fatto qualche giorno prima. Anche lei andava veloce: aveva tolto il freno. Forse aveva preso confidenza con le strade di Camogli e il passeggino. Forse si era stancata di tutta quella fatica. Non ho potuto fare a meno di sorriderle. Anche lei mi ha sorriso. Non perché aveva vinto una paura. Non perché era stata brava a superare la sua angoscia di perdita. No. Abbiamo sorriso perché noi due avevamo un segreto: quello di aver visto, per qualche passo, le cose dallo stesso punto di vista. Per aver guardato nella stessa direzione anche se da posizioni diverse. Forse lei avrebbe tolto i freni comunque. Era solo una momentanea paura. Però mi piace pensare che molto spesso questo sia quello di cui abbiamo bisogno per cambiare. Qualcuno che ci cammini in silenzio accanto, senza tirarci, aspettandoci e guardando nella stessa direzione dove anche noi vorremmo andare, anche se in quel momento stiamo fermi.
Forse, molto spesso, non abbiamo bisogno di sentirci dire che sbagliamo, né abbiamo bisogno di consigli su cosa dovremmo fare. Forse abbiamo bisogno solo di qualcuno che guardi nella nostra stessa direzione. E veda quello che vediamo noi.
PS. Ringrazio questa sconosciuta ragazza e vi rassicuro: non scriverò su di voi se venite a Camogli!
La fiducia è la sola cura conosciuta per la paura. Lena Sadler
Pratica del giorno: La classe del mattino
© Nicoletta Cinotti 2017
Questa settimana sarò in ritiro. Questa è la ri-edizione di uno dei post migliori del 2017
Lascia un commento