
Sentiamo parlare spesso di empatia, in realtà sempre più spesso. L’empatia è la capacità di metterci – come si dice in inglese – nelle scarpe di un altro, per capire com’è camminare nella sua vita. È una capacità sociale importante perché sviluppa un senso del limite relazionale basato sulla comprensione anziché sul controllo.
Il bello della psicologia però è che è la scienza dell’approfondimento. Così oggi, grazie alla riflessione condotta negli ultimi 30 anni sull’empatia abbiamo capito che c’è qualcosa di più dell’empatia. Che l’empatia può essere un ottimo regolatore sociale delle emozioni legate alla discriminazione ma che essere empatici non è il luogo più profondo dove possiamo arrivare. È la porta per arrivare ad un altro luogo, più profondo ancora: la condivisione. La scoperta della nostra rete di relazione sotterranea.
Amo molto camminare e spesso vado sul Monte di Portofino (dove trascino anche chi vorrebbe un tranquillo aperitivo sul mare). Sul monte trovi faggi e castagni. I faggi sono alberi che non crescono mai da soli. Sono sempre in piccoli gruppi. I castagni invece si ergono solitari e maestosi perché hanno bisogno di molto spazio. Penso spesso alle persone domandandomi se sono faggi o castagni. In ogni caso, se guardiamo dalla prospettiva delle radici, questi alberi non sono distinguibili. Le loro radici sono intrecciate e formano una rete che trattiene la montagna.
Ecco l’empatia è la capacità di cogliere se hai davanti un faggio o un castagno. La condivisione invece è la prospettiva delle radici: quella comprensione che, al di là delle differenze esterne, siamo davvero interrelati e il male di una persona riverbera in cerchi concentrici fino a persone anche molto lontane. La stessa cosa succede per il bene. La condivisione è la realtà più profonda. La differenza è l’illusione della superficie. Una illusione che, come tutte le illusioni, ci piace e ci ferisce insieme.
C’è un tipo di pace che non è solo l’assenza di conflitto. E’ più vasta di questo…La pace a cui sto pensando è la pace che nasce quando una mente aperta incontra un’altra mente ugualmente aperta. Toni Morrison
Pratica di mindfulness: La meditazione della montagna
© Nicoletta Cinotti 2017 Verso un’accettazione radicale Foto di ©Emanuele Lotti
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