” E’ importante praticare tutti i giorni, sviluppare la capacità di vedere i pensieri e rimanere nell’esperienza corporea. Ma avere esperienze profonde durante la meditazione non basta. Se vogliamo sapere come va la pratica dobbiamo osservare la nostra vita. Se non cominciamo a collegarla al resto della nostra vita, la pratica, per quanto salda, calma o piacevole possa essere, in definitiva non sarà soddisfacente” Ezra Bayda “Star bene in acque torbide”
Questo è vero anche per la nostra vita: se vogliamo sapere come va davvero, guardiamo i momenti, disordinati, caotici, dolorosi o felici e come rispondiamo a questi momenti. Perché quello che facciamo – reagendo o rispondendo – a ciò che ci accade, è la vera risposta alla domanda su come va la pratica e come va la nostra vita.
Quando “ci siamo preparati”, quando è accaduto qualcosa di previsto, quando abbiamo realizzato un impegno preso, abbiamo la situazione sotto controllo e ciò che ci muove non ha la stessa forza e la stessa veridicità. Chi siamo veramente esce negli spiragli del destino.
E’ nell’imprevisto che ci incontriamo. E che possiamo prendere contatto con la nostra visione degli altri e della vita.
Pratica di mindfulness: Accettare ciò che non vogliamo
© Nicoletta Cinotti 2015
Foto di ©Angy Fotoclick ( OFF )
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