Ciò che mi aspettavo era Tuono, battaglia Lunghe lotte con gli uomini Emergere. Dopo continue fatiche Sarei diventato forte Poi le rocce avrebbero tremato. E io mi sarei riposato, a lungo.
Ciò che non avevo previsto Era il graduale quotidiano Venir meno della volontà. La dispersione della brillantezza, La mancanza del buono da toccare L’avvizzire dell’anima e del corpo Fumo davanti al vento, Corrotto, inconsistente.
L’usura del Tempo E il passaggio di storpi Con gli arti a forma di domanda Nel loro strano contorcersi, Il dolore polveroso Che scioglie le ossa con pietà, I malati che si staccano da terra Questi, non li potevo prevedere.
Sempre aspettandomi Un po’ di brillantezza in cui fidare E dell’innocenza finale Esente da polvere, Che, solidamente sospesa, Dondoli sopra a tutto Come la poesia creata Il cristallo sfaccettato.
Stephen Spender
Foto di ©Val_erio
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