Sono gli ultimi giorni dell’anno e ci aspetta il metaforico passaggio all’anno nuovo. Così mettiamo le intenzioni, facciamo buoni propositi. Festeggiamo la fine del vecchio anno e ci apriamo pieni di speranza a quello che ci aspetta.
Risolversi a cominciare, però, è un’altra cosa. Vuol dire smettere di evitare l’inizio. Vuol dire non rimandare, non procrastinare ma entrare in quello che ci aspetta. Vuol dire riconoscere che evitare compie un doppio tradimento: un tradimento verso la nostra vera natura e verso quel processo del divenire che è sempre presente nell’essere. I nostri desideri spesso sono i rilevatori del divenire e funzionano come un campo di gravità, che attrae a se stesso tutto quello che si avvicina. Rimandare è come lottare contro questo campo di gravità. Un campo di gravità la cui legge d’attrazione è fatta dal senso di appartenenza.
Risolversi a cominciare significa non tirarsi indietro, non rifiutare, per paura o accidia, l’azione. Significa appartenere ai nostri desideri più intimi. Significa uscire dalla nostra comfort zone per entrare nella scoperta della novità.
Così, qualunque sia il progetto che dorme in un cassetto; qualunque sia il tuo sogno segreto, questo è il mio augurio
“Che possiamo risolverci ad iniziare ciò che aspetta la nostra presenza
Che la nostra spinta all’azione nasca dal desiderio per la vita che intuiamo davanti a noi
Che questo desiderio possa, giorno dopo giorno, passo dopo passo
Darci la spinta per coprire le nostre distanze
Perché quando realizziamo la nostra vera natura
Procedere è come entrare in un flusso”
Pratica di mindfulness: La pratica informale
© Nicoletta Cinotti 2016 De-siderium Foto di ©Elisa Severi
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