
Ti racconto l’incipit del mio ultimo libro, nato quando all’improvviso mi è mancata la terra sotto i piedi. Avrei potuto aggrapparmi, avrei potuto biasimare. Ho scelto di diventare un buon genitore di me stessa. Spero che questo libro avrà lo stesso effetto anche su coloro che lo leggeranno
Quando è scoppiato il Covid nella mia vita sono successe diverse cose.I miei genitori, anziani e lontani, hanno avuto bisogno di un aiuto. Grazie a mio zio abbiamo trovato una badante e affrontato il ricovero di mia madre e poi la morte di mio padre a duecentocinquanta chilometri di distanza. Uso il plurale perché in questa situazione mio fratello, fino a quel momento lontano da me, si è rifatto vivo e di fronte all’emergenza abbiamo ritrovato la fratellanza.
Contemporaneamente una collega, con la quale avevo condiviso per venticinque anni lo studio, le vacanze e l’amicizia ha scelto di andarsene e di associarsi ad altri professionisti. Un fratello arrivava e una “sorella” se ne andava bruscamente, in mezzo al lutto di mio padre. Non è stato solo un cambio di studio, ma una rottura relazionale goffa e dolorosa.
1. Quando manca la terra sotto i piedi: storie di vuoto e vacuità
Mi sono sentita disorientata. Il Covid era un imprevisto enorme in mezzo a due lutti per me grandi: la perdita di mio padre e la separazione dalla mia amica.
Non ho mai capito il dolore delle persone che si separano così bene come in quel momento. È stato come se la terra mi mancasse sotto i piedi e tutto subisse una rivoluzione. Improvvisamente mi sono sentita di una vulnerabilità assoluta. In quel momento, mentre ci veniva richiesto l’isolamento, la mia professione doveva arrestare tutta una serie di progetti e la vita affettiva doveva affrontare due lutti. Non sapevo come ne sarei venuta
fuori. Ho capito cos’è la vacuità: non è il vuoto. È quella discrepanza che si crea tra la situazione in cui ti trovi e quella in cui pensavi di essere.
Scopri improvvisamente che tutta una serie di certezze, date per scontate, non sono affatto certe. Ti accorgi di quanto sei stata ingenua e di quanto la sensazione di sicurezza che provavi fosse solo una maschera apparente.
Non avrei mai pensato di dover tornare così nel cuore della mia famiglia d’origine: una famiglia in cui, volente o nolente, avevo sempre ricoperto un ruolo marginale. Sono stata una figlia su cui nessuno avrebbe scommesso nel momento del bisogno e invece mi sono ritrovata in prima fila. La vacuità però non nasceva da questo: sapevo che mi sarei occupata dei miei genitori. Il senso di spaesamento nasceva dal fatto che credevo di aver sistemato la mia scomoda storia familiare e invece non era affatto così. Vecchie emozioni salivano a galla come un geyser, ma non erano un piacevole bagno caldo. Bruciavano, erano scomode e imbarazzanti: credevo di avere i cassetti del cuore in ordine e invece vi regnavano il caso e l’imprevisto.
Nicoletta Cinotti, Genitori di sé stessi. Mindfulness e Reparenting, Enrico Damiani Editori
Copie firmate e presentazioni
Puoi ricevere una copia autografata con dedica se scrivi a ultimaspiaggiacamogli@gmail.com (acquisto lento)
Puoi avere una copia autografata e firmata anche alla libreria La Zafra di Paolo Bonini a Chiavari. Dove sarò per il firmacopie e una tisana insieme la mattina del 4 Marzo
Presentazioni
Venerdì 24 febbraio ci sarà la presentazione alla Mondadori di Genova alle 17.30 con l’amica e collega Chiara Nardini
Il 18 Marzo sarò a Modena a Dharma Shala con Gaspare Palmieri
Il 22 Aprile sarò a Pistoia dal libraio Mauro de Lo spazio con Tiziana Vivarelli, compagna di scuola delle elementari che avete visto nella foto presente sull’articolo, “Una leggera distanza dal dolore”. Ci dovrebbe essere anche quasi tutta la mia classe delle elementari (così conoscete che banda di matti eravamo e siamo!)
Dirette
Il 3 Marzo alle 21 faremo una diretta FB con Mafe De Baggis su FB
Il 17 ne farò una su YouTube con Maria Beatrice Toro e alle 13 su IG con Carolina Traverso
Scarica qui un estratto del libro EDEA_reparenting_ESTRATTO