il nostro corpo è come un vasto panorama che rivela storie ed emozioni nascoste attraverso i suoi cambiamenti fisici, interni ed esterni. È possibile – però – sentire le variazioni del corpo senza però essere sintonizzati con ciò che avviene. Accade spesso: quello che sentiamo ci rimane estraneo e oscuro. Come se fosse un segnale proveniente da lontano.
Un segnale interno, che nasce in una sorta di oscurità, che pensiamo dovrebbe rimanere silenziosa. A volte accogliamo questi segnali con paura e iniziamo a sentirci “ammalati”, come se ciò che il corpo comunica fosse un errore. Come se il corpo dovesse avere solo il linguaggio delle macchine: premo un tasto e la risposta è sempre quella.
Ci sorprende la sua creatività e la sua imprevedibilità. Perché i segnali del corpo sono interni, spesso percepibili ma non visibili: segni di una relazione amore – odio. Lo vorremmo diverso, lo vorremmo docile, vorremmo che ci permettesse di fare bella figura. Ma il punto è che ciò che accade al corpo rivela – davvero – al di là di qualsiasi discorso, quanto siamo in grado di passare dalla percezione di ciò che è interno alla percezione di ciò che è intimo. Se la percezione del corpo rimane semplicemente qualcosa di interno, potrà facilmente farci paura. Se diventa intima comprenderemo la sfumatura affettiva di ciò che avviene e il suo significato. Perché intimo è il superlativo di interno.
La mindfulness è un mezzo per esplorare la relazione che hai con il tuo corpo. Forse, come molti, hai una relazione amore – odio con il tuo corpo. Qualche volta ti permetti di fare certe cose, altre volte ti penti di averle fatte come se fossero avvenute senza il tuo pieno consenso. Spesso ci disprezziamo se il nostro corpo non è come vorremmo che fosse. O viceversa, ci esaltiamo quando il suo aspetto e la sua performance è quella che desideriamo. Ma tutto questo non è sintonia: è immagine. Susan Smalley, Diana Winston
Pratica di mindfulness: Mindful Bioenergetics
P.S: Ringrazio F. che mi ha ricordato il superlativo di interno.
© Nicoletta Cinotti 2016 Cambiare diventando se stessi
Lascia un commento