Quando portiamo l’attenzione all’interno possiamo diventare consapevoli di quello che accade e, in quel preciso istante, la consapevolezza apre uno spazio nuovo.
Uno spazio nel quale possiamo accorgerci anche del sorgere delle difese. Portare attenzione e consapevolezza infatti apre ma non elimina l’aspetto reattivo. Ci permette di accorgercene e di non essere trascinati. Ci permette di sentire come ci organizziamo nella nostra difesa. Quali parti del corpo si attivano.
Non ha però il magico effetto di far scomparire tutto questo. Queste sensazioni sorgono e chiedono soccorso. Il soccorso che nasce dal non lottare ma dal rimanere presenti al nostro impulso alla lotta. Il soccorso che nasce dal sentire il rumore della battaglia senza impugnare le armi. Il soccorso che nasce dal non giudicare. Il soccorso che nasce dal provare compassione per quell’imprevisto luogo di vulnerabilità che abbiamo appena scoperto.
Perche é li che arriviamo: arriviamo al luogo della nostra vulnerabilità. Ed é li che possiamo scegliere se voltare le spalle alla nostra vulnerabilità o finalmente sostare nel luogo in cui filtra la luce. La luce delle nostre fratture.
Al di lá di ciò che è giusto o sbagliato c’è un giardino. Ci incontreremo lá. Rumi
Pratica del giorno: La classe del mattino
@ Nicoletta Cinotti 2017 Le relazioni e il corpo
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